M.D.
numero 28, 5 ottobre 2005
Note
stonate
Burocrazia: non c'è pace per i Mmg
di Rebecca Lamini
Dal nuovo ricettario alla certificazione di malattia le incombenze
si sommano. Snami palesa le incongruenze
prescrittive e lancia una proposta
D
opo
aver rappresentato lopposizione irriducibile a colpi di
numeri e carte bollate alla proposta di Convenzione per la medicina
generale oggi operativa, lo Snami apre unaltra campagna
di informazione e pressione sui decisori politici: dichiara
guerra alla burocrazia, accusata di attanagliare lattività
quotidiana del Mmg, ma anche di deprezzare il valore
della vita umana. Il primo fronte viene inaugurato da
Snami Puglia, che in una Lettera aperta alle istituzioni
mette sotto accusa il nuovo ricettario, già criticato
nelle scorse settimane da Snami nazionale per lobbligo
che introduce per i Mmg di conservare sine die la matrice delle
ricette (M.D. 2005; 27: 8).
Il caso Puglia
Una circolare interpretativa della Regione Puglia del 21.06.2005
(prot. 24/17270/6) afferma che È valida la ricetta
con presenza di un codice aggiunto a mano (penna) su scrittura
realizzata con il computer purché controfirmata dal medico.
È valida anche in caso di un farmaco aggiunto a mano
(penna). Destinatari della circolare sono le organizzazioni
sindacali mediche, gli Ordini dei Medici, la Federfarma, le
Asl. Successivamente nella circolare regionale del 1.09.05 (prot.
24/22022/6) si precisa: Con lentrata in vigore dei
nuovi ricettari di medicina, si ritiene doveroso, al fine di
evitare disagi ai cittadini, per eventuali divergenze interpretative
tra medici prescrittori e farmacisti, in via del tutto eccezionale
e limitatamente al primo mese di utilizzo dei nuovi ricettari
(precisamente fino al 30 settembre 2005), di consentire sulla
nuova ricetta correzioni a penna sia da parte del medico prescrittore
che del farmacista in caso di errori di trascrizioni quali numero
di pezzi, indicazione delle note AIFA, data della ricetta, codice
di esenzione ticket ed altri eventuali errori non comportanti
sostanziali modifiche della ricetta. I medici ed i farmacisti
nellapportare le correzioni consentite hanno lobbligo
di controfirmare a latere.
Ma da ottobre le cose cambiano: Nel ribadire che dal 1°
ottobre le ricette devono essere correttamente compilate e spedite,
si invitano le SS.LL. a richiamare tutti gli operatori interessati
ad un rigoroso rispetto delle linee guida nazionali e regionali
in materia.
A ciò bisogna aggiungere il fatto che con una precedente
delibera (n. 1198 del 6 agosto 2005), la Giunta regionale della
Puglia ha anche approvato alcune modifiche al sistema di compartecipazione
della spesa farmaceutica, che dal 1 ottobre 2005 vanno ad ampliare
le attuali categorie che hanno diritto allesenzione del
ticket. E lo Snami Puglia lancia lallarme: a fronte
di tanto rigore nel divieto di apportare ogni minima correzione
sul predetto ricettario nazionale, ovvero il valore economico
della stessa ricetta che, evidentemente, è anteposto
a quello della salute, i Mmg che dovessero sbagliare a prescrivere,
oppure trovarsi nella necessità di modificare a penna
la ricetta, che cosa dovranno aspettarsi?
La notizia, abbastanza inquietante, da cui è nato linterrogativo
è che alcune farmacie della Regione avrebbero negato
i farmaci cosiddetti salvavita agli assistiti il
cui Mmg aveva associato nella ricetta la scrittura computerizzata
a quella a penna. Ed ecco che si è fatto largo lincubo
burocrazia unito alla paura di errore materiale e alla minaccia
di revoca da parte dei propri pazienti che dovessero, malauguratamente,
incorrere in situazioni analoghe.
I medici di famiglia oramai chiamati da tempo al ragionierato
sanitario - denuncia Snami - e preoccupati dellerrore
amministrativo, aumenteranno il proprio lavoro oscuro ovvero
quello extra assistenziale dedicato alladeguamento (aggiornamento)
degli strumenti operativi quotidiani che nessun contratto di
lavoro, nessun direttore generale, nessun ministro o nessun
assessore regionale ha mai tenuto nella dovuta considerazione
per calcolare i tempi effettivi che il Mmg dedica alla professione.
La possibile soluzione? Secondo lo Snami Puglia è lautocertificazione.
Al ministro della Salute, allassessore regionale, ai direttori
generali, Snami chiede di porre freno alla burocrazia estendendo
lutilizzo dellautocertificazione e salvaguardando
il valore della ricetta che deve essere innanzitutto un atto
medico, ovvero uno strumento per la tutela della salute la cui
importanza è legata alla prescrizione della terapia,
non del codice di esenzione o della crocetta sul quadratino.
Ricette e montagne di certificati
Ma non basta la nuova ricetta a turbare sogni e archivi dei
Mmg a ciò bisogna sommare il carico della certificazione
per malattia. La Legge 29 febbraio 1980, n. 33, prevede infatti
che i Mmg stilino il certificato di malattia INPS sin dal primo
giorno di assenza dei propri pazienti, con leffetto di
ingorgare gli studi, in particolare nelle stagioni di picco
delle sindromi influenzali. In proposito Snami scrive al ministro
della Salute per chiedere di mettere riparo alla controversa
vicenda, che rappresenta un fattore certo di appesantimento
per i Mmg, già assediati dalle incombenze legate ai nuovi
provvedimenti. Nel lodevolissimo sforzo di deburocratizzare
lattività medica, argomento da sempre presente
nella volontà del ministro della Salute e di Snami -
afferma in una nota il presidente del sindacato Pier Giuseppe
Conti - vogliamo proseguire nello snellimento della burocrazia
che attanaglia lattività del Mmg mediante la modifica
di una norma che prevede la redazione del certificato di malattia
fin dal primo giorno per il lavoratore indisposto.
Il pagamento dei primi tre giorni di assenza infatti, secondo
quanto stabilisce lINPS, sono a carico del datore di lavoro,
mentre dal quarto giorno di assenza è lINPS a provvedere
al pagamento. La proposta avanzata da Snami al ministro Storace
è di spostare lobbligo di certificazione a partire
dal quarto giorno di malattia. Ciò è suffragato
- continua Conti - da unattenta analisi del nostro Centro
Studi sulla letteratura internazionale nella quale si evidenzia
che lItalia è tra i pochi Paesi al mondo ove si
stila il certificato di malattia dal primo giorno. Le nostre
ricerche hanno inoltre sottolineato che non esiste aumento dellassenteismo
nei Paesi ove vige la certificazione dal quarto giorno.
E ci sono argomenti anche in tema di risparmi: Da ultimo
- spiega Snami - in tema di razionalizzazione della spesa sanitaria
pubblica la letteratura scientifica documenta che laccesso
del paziente al medico anche per disturbi a bassa morbilità
ha come frequente e logico risultato la prescrizione di farmaci
o presidi terapeutici, cosa che avverrebbe molto meno con la
nostra proposta di certificazione dal quarto giorno.
È il medico di famiglia che stila di regola il certificato
di malattia perché è lunico professionista
della salute che conosce approfonditamente il suo paziente -
argomenta il presidente Snami - ed è quindi lunico
in grado di valutare se e quanto quel determinato processo patologico
incide sulla capacità lavorativa specifica del singolo.
Un atto medico importante come la certificazione di malattia
non deve dunque essere svilito - conclude Conti - laccesso
nello studio del Mmg per patologie che implicano una prognosi
inferiore ai quattro giorni è inutile da un punto di
vista previdenziale, non ha alcun effetto positivo nel contenere
lassenteismo, può essere un motivo di aumento della
spesa sanitaria ed è sicuramente un aggravio burocratico
per il medico, che viene così indebitamente distratto
dalla sua attività professionale.