M.D. numero 7, 1 marzo 2006

Farmaci
Nuovo ed efficace approccio farmacologico alla malattia di Parkinson
di Angela Walmar

In una elevata percentuale di pazienti la terapia con farmaci dopaminergici è complicata da fluttuazioni motorie, fenomeno che una nuova formulazione a rapido assorbimento di melevodopa più carbidopa può ritardare e controllare meglio


N
ei pazienti in terapia con farmaci dopaminergici possono comparire, dopo un intervallo terapeutico variabile e compreso tra 5 e 7 anni, fluttuazioni della risposta motoria, con comparsa di “deterioramento di fine dose” (il cosiddetto wearing-off), fenomeni di on-off e movimenti involontari. Le fluttuazioni o oscillazioni motorie vengono distinte in fluttuazioni prevedibili (come il wearing off) e fluttuazioni non prevedibili (fenomeni on-off).
Il deterioramento di fine dose è abitualmente la prima complicanza motoria che compare durante il trattamento cronico con levodopa e diventa progressivamente più frequente con l’avanzamentono della malattia di Parkinson, interessando il 20% dei pazienti entro 5 anni dall’inizio della malattia e il 60% dopo 15 anni.
Nelle fasi più avanzate della malattia possono comparire fenomeni di on-off, che non hanno rapporto con l’orario di somministrazione dei farmaci.

Le cause delle fluttuazioni motorie


Anche se la fisiopatologia delle fluttuazioni motorie non è stata esattamente dimostrata, in molti studi si è osservato che la stimolazione dopaminergica continua, con una stabilizzazione dei livelli plasmatici, comporta una minore incidenza di complicazioni motorie e un eventuale miglioramento di complicazioni motorie già in atto.
I fenomeni di wearing-off sono strettamente legati ai livelli plasmatici di levodopa, con una modificazione della risposta farmacodinamica. Le cause più significative dei fenomeni di on-off, molto comuni durante le ore post-prandiali e pomeridiane, sono da ricercare negli ostacoli “periferici” all’assorbimento della levodopa, che si ripercuotono sul profilo plasmatico e, quindi, sull’azione clinica. Il farmaco infatti è assorbito nella porzione prossimale del piccolo intestino e ogni fattore che incide sullo svuotamento gastrico (qualità e quantità dei cibi, eccessiva acidità gastrica, grado di riempimento dello stomaco, farmaci, stipsi, ecc) comporta un ritardo dell’assorbimento, con conseguente caduta del picco plasmatico (Stocchi - Neurol Sci 2003; 24; S819-S821).
Nei pazienti che soffrono di oscillazioni motorie, uno degli obiettivi è l’impostazione di una terapia che sia in grado di mantenere costanti i livelli plasmatici di dopemia. Alla potenziale risoluzione di questi problemi sembra contribuire una nuova formulazione basata sulla combinazione tra levodopa metilestere (melevodopa) e carbidopa, realizzata sotto forma effervescente, quindi molto solubili e a dosi unitarie equivalenti alla levodopa standard.
Studi pre-clinici hanno dimostrato una completa idrolisi pre-epatica del farmaco, il rapido assorbimento intestinale e l’assenza di interferenze da parte del pH gastrico, che si traduce, rispetto alle formulazioni di levodopa tradizionali, in un più rapido inizio dell’effetto farmacodinamico.
In diversi studi di confronto verso preparazioni standard e altre preparazioni solubili, la melevodopa ha dimostrato efficacia nel ridurre i tempi di latenza dell’on con una maggiore prevedibilità di azione anche quando somministrata a stomaco pieno.
L’efficacia è confermata da uno studio controllato in doppio cieco, nel quale i pazienti sono stati randomizzati a ricevere levodopa/carbidopa o melevodopa/carbidopa (a dosaggi equivalenti) per 3 mesi, al termine dei quali si è osservato che melevodopa si associava a una riduzione media di 40 minuti dell’off giornaliero.
La migliore efficacia di melevodopa è stata anche osservata per tutti gli altri indicatori secondari di efficacia: riduzione del numero medio dei periodi off (raggiunta più precocemente rispetto all’altro trattamento), aumento statisticamente significativo della durata dell’on (+40.7 minuti; p=0.006), ben evidente già dopo 12 settimane di terapia, miglioramento significativo dell’UPDRS totale (Unified Parkinson’s Disease Rating Scale) valutato come riduzione degli off di -4.2 (p=0.0001) e, infine, una percentuale migliore di responder (40.7% vs 32.2%). Poiché la tollerabilità delle due formulazioni è risultata simile, l’impressione globale da parte degli investigatori e dei pazienti è stata positiva, confermando le considerazioni conclusive dello studio circa la sicurezza, l’ottimale profilo di tollerabilità e l’efficacia nel trattamento dei malati di Parkinson anche con elevate fluttuazioni motorie (Investigator’s Brochure. CHF 1512 - DREF. Melevodopa plus Carbidopa effervescent tablets (Parkinson’s Disease). IB nr. DM/IB/2804/002/00. Chiesi Farmaceutici SpA. Data on File).