M.D. numero 8, 8 marzo 2006

Contrappunto
Revoca via Internet: una trovata geniale
di Marcello Pugliese, Medico di medicina generale, Donnici Inferiore

Milioni di famiglie italiane stanno ricevendo un interessante opuscolo di 50 pagine redatto a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri dal titolo: “L’innovazione digitale per le famiglie”.
L’iniziativa è interessante e lodevole, così come è lodevole lo sforzo messo in atto dalle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato per modernizzare la Pubblica Amministrazione e stare al passo con l’Europa.
L’interesse suscitato dall’opuscolo mi ha spinto a leggerlo tutto d’un fiato, con passione e contentezza, sentimenti che si sono di colpo affievoliti e trasformati in profondo stupore quando alla fine del volumetto, in appena poche righe, viene testualmente recitato: “Scelta e revoca del medico di base. Nella regione Lazio e nel Comune di Catania è possibile scegliere o revocare il Mmg su Internet”.


N
essun Mmg avrebbe mai pensato che la soluzione che tutti noi ci aspettavamo per porre rimedio al meccanismo scalcinato della scelta-revoca del medico di famiglia arrivasse da Internet. Ebbene sì, dopo che da anni si discute sulle misure correttive e su proposte di modifica per evitare storture e strumentalizzazioni e responsabilizzare gli utenti, quale miglior strumento dell’informatica per facilitare un semplice atto burocratico come la scelta e la revoca del proprio medico di famiglia? L’assistito non si dovrà neanche più “scomodare” per recarsi presso la Asl di appartenenza a compiere l’atto scritto per scegliere, ma, soprattutto, per revocare il proprio Mmg, potendo invece effettuare tale operazione comodamente seduto davanti al monitor di un pc casalingo in pochi minuti, minuti che diventano secondi se dispone di una connessione veloce ADSL o a fibra ottica.
Passi per il meccanismo della scelta: a parte i rari casi di conoscenza diretta, di amicizia o di rapporti familiari oppure perché un altro membro della famiglia è già a suo carico, quasi sempre un medico di famiglia viene selezionato perché in quel momento è autorizzato ad acquisire scelte nell’ambito territoriale in cui l’assistito ritiene più comodo poter avere il proprio Mmg, oppure perché il suo nominativo viene proposto dagli impiegati della Asl addetti a tale servizio nella rosa di quelli non limitati nel massimale di scelte.
In tutti questi casi, e qui sta il paradosso, il fattore che viene a mancare è proprio quello più importante, cioè quasi sempre si sceglie il proprio medico di famiglia per comodità e senza alcuna conoscenza diretta delle sue qualità professionali o attitudini. Con il meccanismo che viene ora proposto via Internet tale spersonalizzazione viene amplificata e, adesso, l’assistito potrà accedere a database contenenti generalità, dati anagrafici e titoli professionali dei Mmg e in base a questi continuare a scegliere il proprio medico di fiducia.
Instaurato però in questo modo particolare un rapporto professionale, è naturale che la sua eventuale interruzione, la revoca, sia ancora più complessa e caratterizzata da aspetti che non si comprende per quali motivi non siano ancora meglio regolamentati e siano invece ulteriormente banalizzati con la possibilità della revoca online.
Anche a volere cercare con attenzione, è praticamente impossibile infatti trovare un altro rapporto contrattuale nel quale uno dei due contraenti, in questo caso l’assistito, possa decidere in qualsiasi momento, senza preavviso e senza alcuna motivazione scritta, di rescindere un contratto senza avere alcuna penalizzazione, anzi danneggiando economicamente la inconsapevole controparte. La quota capitaria, infatti, non è versata al medico in una unica soluzione annuale, quindi il Mmg vedrà cessare istantaneamente la sua corresponsione, ricevendone un immediato danno economico.

Servono regole


Come in ogni contratto che si rispetti, quale dovrebbe essere anche quello tra il Mmg prestatore di opera professionale e l’assistito che la richiede, anche la scelta del Mmg dovrebbe essere valida per tutto l’anno solare di riferimento e rinnovata tacitamente. Fatta salva chiaramente la disdetta motivata dell’assistito comunicata con anticipo, salvaguardando in questo modo l’onorario professionale del medico e svincolandolo da ricatti e pressioni.
Qualora per cause motivate l’assistito volesse procedere a una nuova scelta nell’anno solare di riferimento, si dovrebbe, altresì, valutare anche l’eventualità di poter richiedere il pagamento della quota annuale fino al raggiungimento del periodo previsto per il rinnovo, da versare al nuovo Mmg scelto, non gravando in questo modo sul bilancio delle Asl e costringendo l’utente alla valorizzazione del servizio e a un maggiore rispetto delle regole.

Facilitazione in eccesso


La “geniale” trovata della revoca via Internet, invece, permette di semplificare tutto al massimo e a tutto vantaggio dell’assistito, mettendo nelle sue mani una arma più affinata di pressione e di ricatto.
In questo modo il tanto sbandierato e decantato rapporto di fiducia tra medico di famiglia e assistito assomiglia sempre di più ad una coperta corta che ognuno, in base a periodici interessi personali o politici, tira dalla propria parte senza timore di lasciare scoperto l’elemento centrale, ma più debole, cioè il Mmg. Si sta infatti radicando tra i colleghi la convinzione che gli assistiti abbiano solo diritti da non toccare (pena facili revoche o denunce civili o penali alla Magistratura) e nessun dovere da rispettare, mentre viceversa ai Mmg restano solo rigide norme e incombenze burocratiche impossibili da evitare e pochissimi diritti riconosciuti, riducendo il rapporto di fiducia a un requisito indispensabile per il Mmg e invece a un optional per l’assistito.
In tale situazione, comunque, il medico di famiglia cerca, anno dopo anno, di costruire un serio e solido rapporto di fiducia professionale con i propri assistiti sfruttando gli strumenti di cui è fornito, e cioè la piena disponibilità, la professionalità in costante e continuo aggiornamento, l’apertura di uno o più ambulatori o di strutture associate e la disponibilità dell’accesso libero e incondizionato alle prestazioni ambulatoriali e alle visite domiciliari.
Gli assistiti, da parte loro, in generale tendono a gratificare l’operato del Mmg riponendo in lui la cosiddetta “fiducia”: guai, però, a rifiutare una prescrizione in fascia A con nota per un farmaco altrimenti non rimborsabile, o una trascrizione di ricovero o di terapie mediche o fisiche di dubbia efficacia o non completamente condivise, una certificazione di comodo per godere di ferie non dovute o per scioperare senza perdere la paga o per evitare di recarsi in Tribunale o per prolungare all’infinito la prognosi di banali incidenti automobilistici, al fine di ottenere più cospicui indennizzi. In questi casi, come per la rottura di un fragile cristallo, il meccanismo finisce in mille pezzi e, scomparsi la stima e il riconoscimento della correttezza professionale del medico prima tanto decantati, scatta di solito la revoca: così, con un semplice atto burocratico senza alcun obbligo di motivazione e conseguenza per l’assistito. E se prima ciò richiedeva almeno la compilazione di un banale foglio di carta, oggi grazie alla tecnologia informatica basterà accendere il proprio pc e il gioco sarà fatto. Nel caso in cui ancora non si sia muniti di personal computer, niente paura, basta rivolgersi all’amico o all’internet point, vista la banalità dell’operazione e il costo risibile dell’accesso.