M.D. numero 17, 10 maggio 2006


Editoriale
Obiettivo numero uno: far quadrare i conti

Compito numero uno per il nuovo esecutivo: far tornare i conti della Sanità pubblica. Il primo impegno che attende il nuovo Governo sarà quello di porre ordine nella foresta di quantificazioni che, tra contratti, farmaci, impegni di legge e prospettive di evoluzione, ormai assediano da diversi mesi il mondo delle domande di salute degli italiani. La provocazione l’ha lanciata Enzo Ghigo, il primo dei Governatori impegnati sui temi della salute e oggi neosenatore. Seguendolo nei suoi conti, scopriamo che le Regioni potrebbero avere bisogno nel prossimo anno di ben 100 miliardi di euro per mandare avanti la macchina sanitaria. Ben novemila in più che nel 2006, a fronte della sottostima di almeno 5 miliardi denunciata dai governatori già rispetto al fabbisogno di questo biennio 2005-2006. I governatori, che impegnano in media in sanità ben oltre il 70% delle proprie risorse, non sembrano avere alcuna possibilità di far fronte ancora da soli alla sottostima annunciata e l’insediamento del nuovo Governo potrebbe rappresentare l’occasione giusta per un vero e proprio “assalto alla diligenza”.
Il Documento di programmazione finanziaria, il cosiddetto Dpef, è la prossima scadenza di bilancio dove tutti i bisogni di spesa e le indicazioni di tagli dovranno essere portati ad evidenza.
E c’è di che preoccuparsi. La spesa per i farmaci in gennaio è cresciuta del 14.5% e in febbraio e marzo potrebbe segnare ancora un +8%.
Poi c’è il peso di contratti e convenzioni che sembrano non essere del tutto coperti dalle tappe passate. Poi c’è il federalismo fiscale che potrebbe portare un po’ d’ossigeno al sistema con le tasse locali, ma che per essere avviato ha bisogno di ben 12 miliardi già previsti per le Regioni, ma mai giunti a destinazione.
Il Dpef 2006-2009 e le tendenze della nuova spesa sanitaria indicano che per il Fondo nazionale si sarebbero dovuti destinare 95,6 miliardi per il 2006, 98,78 per il 2007, 102,363 miliardi per il 2008 e infine 106,112 miliardi per il 2009. Ma per il 2006 la Finanziaria ha stanziato 91 miliardi scarsi, quasi 5 miliardi in meno della stima regionale. In attesa del prossimo Dpef, appare chiaro fin da ora che non si potrà tornare indietro dai 98,78 miliardi indicati dal documento precedente per il 2007. Un importo al quale anzi si dovrebbero aggiungere almeno quei 4-5 miliardi di ripiani che i Governatori ormai chiedono da anni.
Se lo schieramento di centrosinistra aveva annunciato in pagine e pagine di programma il proprio impegno per la sanità pubblica, oggi i numeri in campo sembrano chiedere, oltre a un serio impegno, quasi anche un miracolo. Stante così i fatti, la “collaborazione e concertazione” invocati da Vasco Errani, assessore emiliano e coordinatore delle Regioni per la Sanità, sembra essere più che uno slogan, il primo passo necessario e indispensabile non più rimandabile.