M.D. numero 18, 17 maggio 2006

Editoriale
Sanità devoluta e voglia di centralizzazione

La data ormai è tratta: il 25-26 giugno si terrà il referendum confermativo della riforma costituzionale, approvata dalla Cdl nella scorsa legislatura, che contiene le norme sulla devolution e sul “premierato forte”. Tutti noi quindi saremo chiamati a esprimerci ancora nel merito del decentramento a carattere regionale dei poteri dello Stato, in particolare in ambiti decisivi per i diritti di tutti quali la Sanità. Per questo tipo di referendum il quorum, ovvero il numero di cittadini che si recherà alle urne, non sarà decisivo alla validità del voto, poiché, a differenza del referendum abrogativo, quello confermativo non è finalizzato al perfezionamento e al bilanciamento delle scelte del legislatore, ma si presenta piuttosto come uno strumento di garanzia delle minoranze.
Il voto è considerato anche un banco di prova “di medio termine” sull’intera riforma costituzionale definita “devolution”, primo e unico referendum costituzionale nella storia della Repubblica che ha anche avuto esito positivo. Di taglio in taglio, di conflitto in conflitto, di scaricabarile in scaricabarile di competenze istituzionali, sembra infatti che la spinta federalista abbia perso un po’ di sprint e che, a partire dalla Sanità, le nostalgie per un sistema più centralizzato e con responsabilità forse un po’ più chiare, si facciano sentire sempre più forti.
La Conferenza Stato Regioni, per esempio, ha incontrato di recente i rappresentanti dell’Agenzia del Farmaco poiché nel corso dell’incontro con gli assessori alla sanità era emersa la necessità di rafforzare la collaborazione con l’Agenzia anche in relazione ai dati relativi ai primi mesi del 2006 sulla spesa farmaceutica.
Sono lontani i tempi in cui le Regioni rivendicavano autonomia assoluta sulle modalità di controllare e amministrare pillole e flaconi. Oppure quando puntavano sulla Guardia di Finanza per tenere sotto controllo le prescrizioni.
La Commissione Salute e la Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni hanno incontrato i vertici dell’Aifa per valutare possibili alleanze in vista del “necessario confronto fra le Regioni e il Governo sui prossimi Dpef e Legge finanziaria”. Secondo Enrico Rossi e Romano Colozzi, coordinatori delle Commissioni, c’è l’intenzione di proporre l’idea di un “progetto di governo del sistema” dove possano trovare spazio scelte e interventi da effettuare “a monte con strumenti di razionalizzazione in un quadro teso a valorizzare qualificazione e appropriatezza”.
La “voglia di centro”, dunque, si fa sentire, ma l’auspicio è che essa non finisca per tagliare fuori, ancora una volta, la possibilità per i Mmg di dire e far valere la propria opinione su un tema sensibile quale quello della prescrizione. Proprio per questo ci si augura che al nuovo tavolo di concertazione vada aggiunto
al più presto qualche posto in più.