M.D. numero 19, 24 maggio 2006

Rassegna
Novità per la glicogenosi di tipo 2

Per questa grave malattia ad accumulo lisosomiale di glicogeno, dovuta ad un deficit di alfa-1.4 glucosidasi acida, è stata recentemente approvata l’alglucosidasi alfa, come terapia enzimatica sostitutiva a lungo termine

La glicogenosi di tipo 2 o malattia di Pompe (dal nome del patologo olandese Johannes Pompe che la descrisse nel 1932) viene definita come malattia da alterato immagazzinamento del glicogeno di tipo II, dovuto alla deficienza o alla disfunzione dell’alfa-glucosidasi lisosomiale.
I quadri clinici sono differenti a seconda dell’età di esordio.
1. Forma infantile: si manifesta alla nascita o tra i 2 e i 5 mesi. La sintomatologia è caratterizzata da gravi problemi respiratori (con tachipnea) e muscolari con debolezza, ipotonia e difficoltà ad alimentarsi. La massa muscolare può essere aumentata. Si associano cardiomegalia o cardiomiopatia con ingrandimento del ventricolo sinistro e ostruzione di flusso ematico con scompenso cardiaco, macroglossia ed epatomegalia. La funzione cardiaca peggiora progressivamente e il decesso sopraggiunge entro 12-18 mesi di vita.
2. Forma giovanile: si manifesta nei primi anni di vita con una progressione della malattia più lenta rispetto alla forma infantile precoce. Il grado di interessamento dei vari organi può variare e solitamente è presente ipotonia prossimale, debolezza muscolare, mentre l’interessamento cardiaco è modesto. Si osserva distress respiratorio, mentre non è presente macroglossia ed epatomegalia.
3. Forma dell’adulto: si esprime dai 20 ai 40 anni ed è lentamente progressiva, con ipotonia e debolezza muscolare soprattutto prossimale. La massa muscolare e la reflessività tendinea profonda risultano diminuite. In un terzo dei pazienti sono presenti sintomi respiratori con ortopnea, dispnea da sforzo, cefalea notturna o al risveglio. Spesso i pazienti necessitano di ventilazione meccanica e devono utilizzare la sedia a rotelle per muoversi.

Epidemiologia


Le stime correnti indicano un’incidenza totale di 1 caso/ 40.000; l’incidenza della forma infantile è di 1/138.000 nati. Colpisce entrambi i sessi e tutti i gruppi etnici.

Eziologia


È una malattia a trasmissione autosomica recessiva, causata dal deficit di alfa-1.4 glucosidasi acida, che normalmente degrada il glicogeno, trasformandolo in glucosio. Ne consegue l’accumulo del glicogeno nei lisosomi e nel citoplasma cellulare con danno derivante; da qui l’ingrandimento e l’alterazione della funzione di organi come il cuore, interessato da cardiomiopatia. L’apparato respiratorio risente dell’aumento di glicogeno con ipoventilazione e insufficienza respiratoria. Viene descritto anche un interessamento del sistema nervoso centrale a livello delle corna anteriori del midollo e dei nuclei del tronco cerebrale, senza una diminuzione delle facoltà intellettive.

Diagnosi


La forma ad insorgenza infantile è la più facilmente identificabile per la sua gravità. Da un punto di vista laboratoristico, sono notevolmente aumentate la concentrazione delle CPK e di aspartato aminotransferasi. La diagnosi clinica è confermata dalla virtuale assenza (nella malattia ad esordio infantile) o dalla marcata riduzione (nella malattia ad esordio tardivo) di attività della alfa-glucosidasi acida in biopsie muscolari e in colture di fibroblasti. Vengono utilizzati anche ecocardiografia, elettrocardiogramma, elettromiografia.

Terapia


È stata recentemente approvata nell'Unione Europea la commercializzazione di alglucosidasi alfa (Myozyme), come terapia enzimatica sostitutiva a lungo termine nei pazienti con diagnosi confermata. L’enzima sostitutivo è un prodotto di ingegneria genetica sviluppato in laboratorio e viene somministrato per via endovenosa.
La terapia genica è invece ancora in fase di studio. Oltre al trattamento sintomatico possono risultare utili le terapie fisiche e occupazionali. Per i familiari dei pazienti è consigliata la consulenza genetica.

  • Associazioni e link utili:
    • AIG (Associazione Italiana Glicogenosi): www.aig-aig.it - aig.assitagli@iol.it
    • www.pompe.com
    • www.worldpompe.org