M.D.
numero 21, 7 giugno 2006
Terapia
E' possibile modificare il decorso della BPCO?
Uno
studio di grandi dimensioni sta valutando se una terapia protratta
con tiotropio è in grado di rallentare il declino della
funzione respiratoria nei pazienti con malattia di grado moderato
e severo
La
broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), attualmente quarta
causa di morteno in tutto il mondo, sta diventando un problema
sanitario di dimensioni sempre più allarmanti.
L’80-90% dei casi di BPCO è correlato al fumo di
sigaretta e il rischio è ulteriormente aggravato dall’inquinamento
atmosferico, dall’inquinamento indoor e dall’eventuale
esposizione a inquinanti sull’ambiente di lavoro. L’impatto
della malattia sulla qualità della vita è tanto
più pesante quanto più la funzionalità
respiratoria declina e l’attività fisica si riduce.
D’altra parte una diagnosi precoce
e l’avvio di un adeguato trattamento farmacologico e riabilitativo
sono fondamentali per rallentare la progressione della malattia,
per prevenire complicazioni e riacutizzazioni, per migliorare
la qualità di vita ed aiutare il paziente a rimanere
indipendente.
Purtroppo le informazioni provenienti dal mondo reale evidenziano
seri problemi in fase diagnostica, particolarmente nei soggetti
più giovani: solo 1 paziente BPCO su 2 negli USA e solo
1 su 4 in Europa sono tempestivamente e correttamente diagnosticati
quando la malattia è in fase lieve o moderata, anche
perché spesso i pazienti giungono all’attenzione
del medico non alla comparsa dei primi sintomi ma solo quando
il quadro clinico diventa severo.
Le linee guida GOLD sottolineano i seguenti obiettivi del trattamento
della BPCO: prevenire la progressione della malattia, migliorare
i sintomi, migliorare la resistenza all’esercizio fisico,
migliorare lo stato di salute in generale, prevenire e trattare
le riacutizzazioni e le complicazioni, ridurre la mortalità.
Lo studio UPLIFT
L’unico intervento ad oggi dimostratosi sicuramente efficace
nel modificare positivamente la funzionalità polmonare
è la cessazione del fumo di tabacco. Lo studio UPLIFT
(Understanding Potential Long-term Impacts on Function with
Tiotropium), attualmente in corso, si propone di valutare se
anche la terapia farmacologica a lungo termine con il broncodilatatore
anticolinergico tiotropio è in grado di ridurre il declino
della funzione respiratoria nel tempo e di rallentare la progressione
della malattia.
Tiotropio è il solo farmaco per la terapia della BPCO
che in monosomministrazione giornaliera per via inalatoria mantiene
una broncodilatazione per le 24 ore; le linee guida GOLD lo
indicano come opzione di prima linea per la terapia di mantenimento
in pazienti con BPCO da moderata a severa.
Riprendiamo
fiato |
Una
tosse frequente in un fumatore di mezza età, un accumulo
di catarro nei bronchi e difficoltà di respiro anche
dopo sforzi modesti possono rappresentare la prima manifestazione
di una malattia respiratoria cronica che può essere
curata adeguatamente solo se diagnosticata con tempestività.
La comparsa di un sintomo relativo al respiro deve indurre
chiunque a controllare se vi sia qualcosa che non va, rivolgendosi
al medico
ed eseguendo una spirometria.
Con l’intento di sensibilizzare i cittadini sull’impatto
della BPCO, l’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri
(AIPO) ha promosso la campagna “Riprendiamo fiato”,
con il patrocinio dell’Associazione Pazienti BPCO e
di Cittadinanzattiva, con la collaborazione delle Associazioni
dei Titolari di Farmacia di Milano e Brescia e con il contributo
di Boehringer Ingelheim.
La campagna conta sul coinvolgimento di tutti gli operatori
sanitari che possono avere un ruolo nell’informare
e nel gestire il paziente BPCO: medici di medicina generale,
pneumologi e farmacisti.
Per informazioni: www.riprendiamofiato.it |
Una
serie di studi clinici ha evidenziato che il trattamento con
tiotropio è in grado di migliorare l’ostruzione
delle vie aeree, di aumentare l’attività dei pazienti
e la resistenza all’esercizio, di migliorare la qualità
di vita e di ridurre il numero delle riacutizzazioni e dei ricoveri
ospedalieri. Questi outcome, osservati in una serie di singoli
studi nel breve e nel medio termine, saranno valutati nel lungo
periodo nel grande studio UPLIFT, che coinvolge circa 5.993
pazienti con BPCO arruolati in 470 centri di 37 paesi. I pazienti
sono randomizzati a ricevere per un periodo di quattro anni
tiotropio 18 mcg/die o placebo in aggiunta al trattamento convenzionale
per la BPCO (ad eccezione degli anticolinergici per via inalatoria).
Il campione in studio è costituito da pazienti di entrambi
i sessi (75% maschi, 25% femmine), di età media 64.5
anni, fumatori (30%) o ex-fumatori (70%), con BPCO di grado
moderato (45.8%) o severo (52.6%), mantenuti in terapia stabilizzata
per sei settimane prima della randomizzazione.
Il trial UPLIFT ha l’obiettivo primario di verificare se
il trattamento nel lungo termine con tiotropio è in grado
di rallentare il declino del FEV1 (valle e picco) in pazienti
con BPCO; come endpoint secondari verranno valutati gli effetti
del trattamento sulla capacità vitale forzata e sulla
capacità vitale lenta, sulla comparsa di riacutizzazioni
e sulle ospedalizzazioni a seguito delle riacutizzazioni stesse,
sulla mortalità e sulla qualità della vita. La
conclusione dello studio è prevista per il 2008.