M.D. numero 23, 21 giugno 2006

Editoriale
Ssn: stesso copione, si ricomincia dai farmaci

Come nel copione di un film già visto, cambia l’esecutivo, ma si ricomincia sempre dalla stessa scena. Nel Servizio sanitario nazionale, di fronte alle grandi difficoltà finanziarie che si sono manifestate alla verifica dei conti dello Stato, si ricomincia anche questa volta dai farmaci. 388 milioni di euro di risparmi annunciati, cui si deve aggiungere l’effetto dei medicinali generici-equivalenti in 60 milioni di euro e un auspicato effetto
di moderazione dei consumi generato dalla manovra.
Il problema è quello di far fronte a un incremento di spesa attestatosi nei primi 4 mesi del 2006, rispetto allo stesso periodo del 2005, a un secco +9.9%.
Anche gli ingredienti della manovra sono già noti. Si parte da una riduzione ulteriore del prezzo al pubblico dei farmaci, comunque dispensati o impiegati dal Ssn, dal 4.4% attuale al 5%, che intende ripianare completamente e in via definitiva lo sfondamento del tetto per la spesa farmaceutica programmato per il 2005, per la quota del 60% a carico di aziende e farmacisti.
Si prosegue per la strada già battuta con una riduzione selettiva e, si sottolinea, anche questa temporanea come la precedente, fino a un massimo del 12% del prezzo dei medicinali del Prontuario Farmaceutico Nazionale.
Si colpiscono medicinali che nel primo trimestre 2006 hanno fatto registrare un aumento superiore alla media di settore, ma sono stati esclusi i farmaci per i bambini, gli antitumorali, i generici-equivalenti inseriti nelle liste di trasparenza, gli emoderivati estrattivi e da Dna ricombinante, i farmaci innovativi commercializzati nel 2005 e le confezioni di medicinali essenziali ma con prezzo inferiore a 5 euro.
È questo, a nostro avviso, l’ennesimo tentativo di qualificare le prescrizioni a partire dalla fine della catena, ovvero dal prezzo, non riuscendo a intervenire in alcuno degli anelli a monte.
E che questa incapacità sia cruciale proprio per i conti e la qualità dell’assistenza è confermato da una review, pubblicata su Family Practice (2006; 23: 308-16), sui parametri in base ai quali giudicare la qualità di un Mmg. Ricercatori dell’Università di Barcellona hanno dimostrato che continuità dell’assistenza sanitaria, orario
di ricevimento del medico di famiglia, relazione medico-paziente e prevenzione sono associate ad una diminuzione dei costi per il Ssn. In attesa di più complessi nuovi indirizzi di sistema, che il nuovo ministero della Salute ha pure già annunciato, ricominciamo pure dai farmaci. Ma con la speranza che il valore relazionale del rapporto tra medico di medicina generale e paziente entri al più presto come voce in attivo nel bilancio consuntivo di un nuovo Ssn.