M.D. numero 24, 28 giugno 2006

Editoriale
E per i medici di famiglia la sfida continua


L'estate ci raggiunge con una contraddizione di afa e piogge tropicali. Sembra un po’ il nostro Servizio sanitario nazionale, perennemente diviso tra nuovi piani, nuovi corsi, nuovi programmi, e il problema cronico, vecchio quanto la sua esistenza, di raggiungere un livello di finanziamento adeguato e sufficiente alla sfida della complessità delle domande e delle risposte di salute. Questa stessa ambivalenza, questa convivenza tra vecchio e nuovo, tra contenimento e rilancio, la ritroviamo anche nella figura del medico di medicina generale, che si trova a dover lanciare e vincere una doppia sfida: quella delle risorse, esigue, complicate da raggiungere, ma soprattutto da incrementare e quella di uno spessore professionale che deve crescere di necessità, per accogliere, leggere e corrispondere ai nuovi bisogni.
La domanda squisitamente culturale su che cosa sarà la medicina di famiglia del futuro, non può non portare la mente a quella Convenzione nazionale già scaduta mentre Regioni e aziende sanitarie stentano a tradurre localmente quella precedente. Il segnale della necessità di coniugare la complessità che avanza nella professione ci arriva dalla proposta italiana a WONCA Europa di arricchire le caratteristiche del medico di famiglia di un dodicesimo punto, che riguarda la responsabilizzazione individuale del paziente finalizzata a una propria più corretta autogestione.
Il medico di famiglia è infatti in posizione strategica e ha insito nel suo mandato professionale la specificità relazionale capace di poter contribuire a incrementare nel paziente la fiducia in se stesso fondamentale per controllare la condizione cronica.
Tale proposta però stride con la constatazione che la disciplina della medicina di famiglia non è ancora curriculare, almeno per i medici italiani, e che lo scollamento sui contenuti che agita i rapporti tra Società scientifiche e sindacati, si riflette in questa debolezza di finalizzazione, in questa difficoltà di anticipare o intercettare in modo concreto l’iniziativa istituzionale che nella prossima stagione, almeno nelle intenzioni,
si preannuncia di svolta per il Servizio sanitario nazionale e l'intero comparto salute.