M.D. numero 24, 28 giugno 2006

Professione
Sardegna: siglato il preaccordo per la medicina generale
di Filippo Mele

Il futuro accordo integrativo regionale sardo dovrà puntare su innovazione e sperimentazione in merito ad aree fondamentali quali l’assistenza domiciliare, il rapporto tra ospedale e territorio, potenziando le forme di associazionismo medico, la continuità assistenziale, l’informatizzazione, l’appropriatezza e l’uso delle risorse, il governo della domanda di salute, la prevenzione

L'iter degli accordi regionali integrativi (Air) per la medicina generale procede anche attraverso la firma di preintese. In Sardegna infatti un documento di preaccordo è stato siglato dalla parte pubblica e sindacale. Il vice segretario regionale della Fimmg, Alessandro Usai, ha precisato che si tratta di una definizione di massima del futuro accordo integrativo che non produce però effetti sospensivi dell’Air in vigore.
Si è deciso comunque di istituire due tavoli tecnici interprofessionali tra le componenti sindacali e professionali delle cure primarie. Il primo tavolo dovrà affrontare le problematiche dell’accesso all’area della medicina generale (rapporto ottimale), la ristrutturazione del servizio di guardia medica e di emergenza territoriale. Il secondo analizzerà le questioni inerenti ad associazionismo e rapporto tra ospedale e territorio. I due tavoli dovranno fornire ipotesi di soluzione.
Sono ben 8 le aree d’intervento qualificanti considerate nel documento di preintesa:
1. Domiciliarità e residenzialità.
2. Forme associative e forme organizzative complesse.
3. Rapporto ospedale-territorio
4. Gestione delle liste d’attesa, appropriatezza e uso delle risorse.
5. Formazione e informatizzazione.
6. Prevenzione e promozione della salute.
7. Responsabilità gestionale del Mmg nella Asl e nel distretto e disponibilità di servizi della medicina generale al cittadino.
8. Definizione delle risorse finanziarie

Alla ricerca di nuove vie gestionali


Per quanto concerne la domiciliarità è stata presa in considerazione la possibilità di strutturare l’Adi con la disponibilità dedicata di personale infermieristico e assistenziale e con la condivisione di linee guida di gestione regionali. Si affronta poi il tema della residenzialità con la strategia di riduzione dei ricoveri ospedalieri, sperimentando forme alternative con il coinvolgimento dei Mmg, attraverso ricoveri diurni (riconversione dei piccoli ospedali), ospedalizzazione domiciliare, presa in carico degli ospiti delle Rsa.
L’associazionismo è considerato strategico nella gestione dell’assistenza primaria, in cui si ipotizza il superamento delle forme semplici a favore di quelle complesse. Si prefigura una promozione e incentivazione di forme miste rete-gruppo e l’integrazione delle cure primarie con i distretti. Per quanto riguarda le forme organizzative complesse, nel documento si sottolinea che queste sono la chiave di volta della promozione del sistema territorio per cui “la continuità dell’assistenza è intesa in senso verticale (ospedale-territorio) e in senso orizzontale (interterritorialità) mediante forme associative complesse funzionali e strutturali”.
I Mmg dovranno essere chiamati anche a gestire, per la loro quota-parte, le liste di attesa. Si prevede quindi l’accesso diretto dei prescrittori ai sistemi di prenotazione con riferimento a urgenza e differibilità delle richieste con la realizzazione del collegamento telematico tra Mmg e sistema di prenotazione unica regionale e aziendale.
Nella preintesa, altresì, si specifica che saranno ripristinati l’Osservatorio regionale per l’appropriatezza e analoghe commissioni aziendali e distrettuali.
Per la formazione, si punta a un progetto di qualificazione professionale mirato, con il coinvolgimento di Regione, Università, Ordini, Asl e rappresentanze del sistema delle cure primarie. Da definire inoltre gli standard informatici minimi della scheda sanitaria individuale in relazione alla progettualità della Regione per la costruzione di una rete informatica sanitaria regionale.

Più servizi ai cittadini


In merito alla prevenzione, è previsto il coinvolgimento dei medici di famiglia in campagne di screening, programmi di educazione sanitaria, attività di sanità pubblica, promozione delle campagne vaccinali, partecipazione alla gestione del disagio psichico e sociale. Ma “la scommessa della prossima contrattazione regionale” sarà l’ampliamento della disponibilità dei servizi offerti al cittadino con una più ampia disponibilità di apertura oraria dello studio, programmi di accesso riservati ai pazienti cronici, disponibilità telefonica ore 8-20, reperibilità ambulatoriale nelle forme associative di almeno 10 ore al giorno.
E le risorse? Nel documento al riguardo si specifica che: “la definizione del volume complessivo delle risorse da destinare all’Air deve tener conto del volume delle risorse impegnate nel precedente accordo regionale, di quelle derivanti dalla programmazione nazionale, dal recupero di parte delle risorse a basso profilo di qualità attualmente impegnate a supporto dell’attività del sistema delle cure primarie liberate dall’attività di riordino e riorganizzazione”.