M.D. numero 29, 11 ottobre 2006

Convenzione
L’accordo di sistema della Lombardia

È preliminare alla trattativa per l’Air, definisce le linee politiche generali di base dell’accordo integrativo. Punti cardine sono: il collegamento dei Mmg con il SISS e l’associazionismo.

G
li accordi regionali integrativi per la medicina generale (Air) procedono a rilento. In Campania, per esempio, non è mai iniziata la trattativa, in altre Regioni si è aperta oppure si è stabilita una preintesa, ma finora non si è arrivati alla fatidica firma. Tra le Regioni che stanno compiendo passi significativi per centrare l’obiettivo si annovera la Lombardia.

Il sistema informativo socio-sanitario
La Carta regionale dei Servizi-Sistema informativo socio sanitario (CRS-SISS) attivo in Lombardia mira a mettere in rete fruitori e operatori del Ssr, facendo fluire i dati (referti, prenotazioni, prescrizioni) con una rete che usa le modalità di internet, ma che viaggia
su canali riservati e, secondo i responsabili, garantisce sicurezza e riservatezza dei dati.
Il progetto sarà a regime nel 2010.
Il SISS si vale di due smart card, dotate di microchip: da un lato la CRS, spedita a tutti i cittadini lombardi; dall’altro la carta SISS-operatore, consegnata a tutti i sanitari coinvolti nel progetto e che identifica e autentica l’operatore e l’autorizza a utilizzare il SISS.
Perché il medico possa consultare i referti dei propri assistiti è fondamentale che questi esprimano il proprio consenso tramite la CRS e il personale codice pin.
Quando un paziente va dal suo Mmg presenta la propria carta, che verrà inserita nel lettore di smart card insieme alla carta operatore.

La prima convocazione ufficiale dei tavoli tecnici per stilare l’articolato è del 28 settembre (ndr: incontro non ancora avvenuto al momento della stampa di questo numero di M.D.), ma ad essa si è arrivati già con un accordo di sistema siglato il primo agosto tra i dirigenti del servizio sanitario regionale e i rappresentanti dei sindacati di categoria (Fimmg, Federazione Medici, FPCgil-Mmg).
Efficacia della presa in carico del paziente, informatizzazione, associazionismo, continuità assistenziale, domiciliarità, medicina dei servizi sono al centro dell’accordo di sistema. Ma sono due i cardini fondamentali propedeutici all’impostazione dell’Air vero e proprio: il collegamento dei medici di famiglia con il SISS (Sistema Informativo Socio Sanitario) e la promozione dell’associazionismo medico evoluto, finalizzato a un miglioramento dell’efficacia degli interventi dei medici di famiglia.

SISS


Secondo quanto enunciato nell’accordo di sistema, l’utilizzo della Carta Regionale dei Servizi collegata al SISS è una scelta fondamentale e irreversibile per la gestione del Ssr. Un concetto ribadito dal fatto che “l’accesso ad una quota delle risorse incentivanti disponibili (incluse quelle regionali) comprese quelle finalizzate all’implementazione delle azioni di governo clinico, non può prescindere dall’adesione al SISS e all’utilizzo della tessera sanitaria regionale. Tale adesione infatti consente una più agevole integrazione e comunicazione fra gli attori del sistema sanitario”.
Una finestra aperta è lasciata anche ai medici che “per difficoltà varie” non aderiranno al SISS, questi, al fine del raggiungimento di obiettivi di governo clinico, potranno beneficiare di una quota minoritaria delle risorse disponibili. Incentivi che saranno sospesi entro il 31 agosto 2007 “data oltre la quale l’adesione al SISS è ritenuta inderogabilmente requisito indispensabile a garanzia dei più elevati standard assistenziali”.

Associazionismo


L’associazionismo è la questione più controversa. Federazione Medici infatti ha tenuto a precisare che il suo “parere favorevole è subordinato alla previa verifica della compatibilità con la normativa di cui all’ACN articolo 54 comma 17”.
Il punto 3 della preintesa lombarda prende in considerazione proprio i modelli evoluti e/o integrati di associazionismo quali forme idonee al raggiungimento degli obiettivi di governo clinico, in particolare medicina in rete e di gruppo o forme intermedie tra le due.
Tali forme associative, contemplando la peculiarità e specificità del territorio in cui operano, dovranno garantire facilità di accesso ai servizi, minimizzando il ricorso improprio ad altri livelli di cura. I requisiti minimi indispensabili sono:

  • idonei orari dell’attività ambulatoriale;
  • disponibilità telefonica;
  • efficace modalità di scambio informativo tra i medici;
  • prestazioni sanitarie anche integrate con altri livelli di cura.
Requisiti minimi che, secondo i rappresentanti regionali, possono essere rispettati anche dal medico singolo che opera in particolari condizioni geografiche/demografiche e dare a questo “accesso a una quota delle risorse incentivanti”.
La Regione Lombardia tuttavia scommette su tali forme di associazionismo al punto di specificare che in quest’ottica perde progressivamente di efficacia la forma “semplice” di associazionismo e le risorse in precedenza ad essa attribuite andranno per la parte prevalente a integrare le risorse incentivanti disponibili, incluse quelle regionali, per garantire l’attivazione delle forme individuate.