M.D. numero 31, 25 ottobre 2006

Cronaca
Puglia: conflitto aperto con la Regione
di Filippo Mele

Tempo di accordi integrativi regionali anche se a rilento, ma in Puglia la situazione sembra precipitare e subire un forte stallo dal conflitto aperto tra Fimmg e assessorato alla sanità

I
n Puglia la Fimmg ha denunciato alla magistratura del lavoro l’assessore regionale alla sanità, Alberto Tedesco.
Una presa di posizione forte di cui molti si domandano il perché. “Per comportamento antisindacale - risponde Filippo Anelli, segretario regionale Fimmg. Il punto di criticità maggiore è il mancato rinnovo dell’accordo integrativo regionale che, per noi, dipende, però, da una serie di altri fattori”.
Indubbiamente non si arriva a una così forte contrapposizione se non si sono verificati fatti ritenuti importanti e lesivi degli interessi di una categoria.
Il sindacalista li elenca: “È stato istituito un servizio specialistico oncologico a domicilio affidandolo ad una società privata per 1.200 euro a paziente escludendo, di fatto, il Mmg da un settore, quello dell’assistenza domiciliare integrata, previsto nell’accordo collettivo nazionale. La Puglia, inoltre, fino a questa dedcisione non aveva avviato ancora nessuno screening di prevenzione oncologica e ciò è grave da un punto di vista etico e di medicina preventiva, tenuto conto dell’aumento dei decessi per malattie tumorali. Quando ha deciso di farlo ha di fatto espropriato della competenza proprio chi ne è deputato, il medico di medicina generale.
A ciò va aggiunto che l’ospedalizzazione domiciliare ha già sottratto dal 2003 risorse importanti al territorio affidandole all’ospedale e che sul tema dell’appropriatezza la Regione ha puntato l’indice contro i Mmg.
Sono questi i fatti che ci hanno convinti che ci sia un disegno occulto per smantellare il sistema delle cure primarie facendo della centralità dell’assistenza territoriale solo uno slogan”.
A ciò bisogna aggiungere che la Regione ha fatto sempre resistenza in merito al rinnovo degli accordi decentrati. “Gli unici incontri al riguardo sono sempre stati richiesti da noi in maniera anche eclatante fino al punto di dichiarare lo stato di agitazione della categoria. L’assessore Tedesco, sinora, non ha assunto alcuna iniziativa in merito. Questo è il dato che ci preoccupa di più. Si è deciso quindi di procedere con una denuncia alla magistratura del lavoro per porre un punto fermo e chiedere di fare chiarezza. Se la Regione vuole “sposare” totalmente gli ospedali lo facesse assumendosene tutte le responsabilità sul piano politico”.

L’idillio iniziale


Eppure, lo stesso assessore, la stessa Giunta regionale, lo stesso Consiglio regionale, avevano approvato nel luglio scorso due provvedimenti, “Principi e organizzazione del Servizio Sanitario Regionale” e “Interventi in materia sanitaria”, per le quali Filippo Anelli, in una sua “Lettera aperta alla politica”, aveva espresso “grande soddisfazione per le innovazioni introdotte in tema di assistenza territoriale”.
La Puglia, cioè, prima Regione in Italia, ha istituito l’Ufficio di coordinamento aziendale delle cure primarie, all’interno della Direzione generale di ogni Asl, affidandone la direzione a un Mmg indicato dal Comitato permanente aziendale per la medicina generale; ha integrato il Collegio di direzione con la presenza dei medici di famiglia e ha inserito l’Ufficio per la programmazione e il monitoraggio in medicina generale, diretto da un Mmg, tra gli organi della direzione distrettuale.
Scelte che hanno avuto risonanza anche in campo extraregionale come un passaggio decisivo e importante nell’evoluzione del Ssn con l’integrazione dei medici di famiglia all’interno del sistema di governo e gestione del Ssr, affidando loro compiti e responsabilità non solo legate alla produzione delle cure primarie, ma anche alla loro organizzazione.
Da luglio ad ottobre, allora, cosa è successo se lo stesso ex-segretario nazionale della Fimmg, Mario Falconi, è sceso in campo accusando la Regione di comportamento “schizofrenico” verso la medicina del territorio?
“C’è stato un confronto con il mondo politico importante sulla legge di riforma del Servizio sanitario regionale - spiega il segretario regionale -. Ma questo è un fatto diverso dalla gestione dell’assessorato vera e propria.
Tant’è che la proposta di riordino approvata dalla Giunta regionale è stata bocciata da tutti i sindacati di categoria. Nelle audizioni in Commissione su quella proposta i sindacati e associazioni presentarono emendamenti che sono stati recepiti dai partiti politici facendoli diventare parti integranti della stessa legge.
Tra questi, quello che noi abbiamo denominato un salto di qualità della medicina generale, in cui il Mmg non solo è convenzionato con il Ssn con compiti demandati dall’ACN, ma entra anche nella gestione del Ssr”.
Ma nonostante tutto, il segretario regionale Fimmg si dichiara ottimista sostenendo che gli aspetti di interesse generali prevarranno su quelli della divisione: “sia i politici sia i sindacalisti, infatti, debbono sapere cogliere i punti di mediazione capaci di sbloccare le vertenze per quanto dure esse possano essere”.