M.D.
numero 31, 25 ottobre 2006
Riflettori
Dalle cronache sanitarie delle ultime settimane
di Giuseppe Belleri - Medico di medicina generale, Flero (BS)
Un
sintetico ripasso di quanto emerso dalla cronaca post-estiva
in Veneto (legge sul governo della domanda), Sardegna (delibera
sulla prescrizione di IPP) e Umbria (prescrizioni improprie
di clopidogrel)
In
questi ultimi tempi i medici di medicina generale sono stati
investiti da unaltalena di notizie vuoi positive e rassicuranti
vuoi critiche o francamente preoccupanti.
La prima si riferisce alla famosa legge Tosi, dal nome dellassessore
alla sanità del Veneto che ha fortemente voluto il Disegno
di Legge regionale sul governo della domanda rivolto
ai Mmg che aveva già agitato le acque sindacali estive
in riva alla laguna veneta (M.D. 2006; 27: 10-11). Dopo due
incontri con le parti hanno firmato una sorta di armistizio:
alla fine il DL è stato congelato. Da parte
sindacale è stata avanzata la richiesta di avviare un
confronto tecnico con rappresentanti delle figure professionali
c he si interrelazionano nel sistema, con lobiettivo di
presentare un programma operativo per la fine del 2006. Dalle
scarne cronache sugli incontri tra assessore e sindacati ancora
non si evince a quale specifico oggetto si rivolga il governo
della domanda alla veneta (la spesa sanitaria globale?
i consumi farmaceutici? gli accessi al Pronto soccorso?). Pare
però che nelloperazione siano stati aggregati altri
attori (oltre al Mmg, nellincomodo ruolo di governatore
unico) implicati in varia misura nelle dinamiche relazionali
ed economiche inerenti la domanda e lofferta di prestazioni
medico-sanitarie. Insomma si è avviata una fase interlocutoria
destinata forse ad allargare la filiera dei controllori
della domanda: se son rose...
Le tensioni in Sardegna
La seconda vicenda ha per protagonista un altro assessore regionale,
questa volta però insulare, cioè la professoressa
Nerina Dirindin protagonista della stagione ministeriale bindiana,
sul finire del secolo scorso, che evoca nei medici ricordi poco
piacevoli, come la produzione di Note CUF e limposizione
della doppia firma. Dopo lesperienza romana la cattedratica
torinese è approdata da un anno alla guida dellassessorato
alla sanità della giunta guidata dal governatore sardo
Soru.
Inibitori
di pompa protonica: le indicazioni della Sardegna |
- Attivare
forme di capillare informazione presso i medici prescrittori
perché, nella prescrizione di terapie a base
di inibitori della pompa protonica (IPP), prescrivano
la forma orale, in virtù dellequivalenza
con gli altri principi attivi a maggior costo, il lansoprazolo,
che garantisce la medesima qualità di assistenza
al cittadino.
- Rafforzare
presso le Aziende sanitarie il controllo dellappropriatezza
prescrittiva di tali medicinali secondo le limitazioni
e le indicazioni riportate nelle note AIFA n. 1
e n. 48, ricorrendo ove necessario alle procedure di
addebito previste dalla L. 405/01.
- Incaricare
i Direttori Generali delle Aziende sanitarie di porre
in essere tutte le azioni ritenute utili per limmediata
applicazione da parte di tutti i medici prescrittori
delle presenti indicazioni di contenimento della spesa.
|
Alla
ripresa autunnale, dopo alcune scaramucce già registrate
nei mesi precedenti, è venuta ai ferri corti con la Fimmg
per via di una delibera avente per oggetto la prescrizione degli
inibitori di pompa protonica, che dettano le linee di intervento
ai dirigenti ASL dellisola. Lattivismo pro lansoprazolo
dellassessore non è affatto piaciuto ai rappresentanti
della Fimmg che, per tutta risposta, hanno vivamente protestato,
contro quella che viene definita una politica ragionieristica
di razionalizzazione esasperata a scapito della politica dellappropriatezza
e della qualità dei servizi.
Oltre allinasprimento dello stato di agitazione, già
scattato in precedenza per altri contenziosi, il sindacato ha
annunciato nuove forme di lotta che potrebbero sfociare in astensioni
dal lavoro a livello regionale. Lassessore Dirindin e
i componenti la commissione per il Prontuario farmaceutico si
sono riservati di ricorrere alle vie legali: Provvederanno
i commissari a confutare sul piano scientifico le illazioni
della Fimmg, ha annunciato lassessore che ribadisce
la scelta di risparmiare, a parità di efficacia
dei farmaci, senza così compromettere in alcun modo la
tutela della salute dei cittadini, e allo stesso tempo non gravando
sulle loro tasche.
In effetti la reazione del maggiore sindacato della medicina
generale appare un po fuori dalle righe in quanto analoghe
iniziative promozionali per favorire le prescrizioni
di lansoprazolo (evidentemente a discapito di altri IPP) sono
state condotte in numerose ASL della penisola senza suscitare
contestazioni così eclatanti. Per esempio a Firenze lo
stesso sindacato si è limitato ad un comunicato di protesta
per la pressione regionale sui medici di famiglia
a favore del lansoprazolo.
Umbria: denunce contro i medici
Infine la notizia più preoccupante riguarda sempre i
farmaci e viene dallUmbria: ventisei medici di medicina
generale di Città di Castello e dei comuni limitrofi
(Gualdo Tadino, Gubbio, San Giustino Umbro, Fossato di Vico,
Umbertide, Santa Maria Tiberina e Sigillo) sono stati denunciati
a piede libero dai carabinieri del Nas, a conclusione di indagini
partite nel maggio scorso sulla correttezza delle prescrizioni
di farmaci con Piano Terapeutico (PT). Le ipotesi di reato sono
pesanti e vanno dallabuso dufficio, alla falsità
ideologica in certificazioni ed alla truffa.
Gli stessi medici sono stati segnalati alla Corte dei Conti
per danno allimmagine ed economico (15.000 euro) in relazione
a supposte irregolarità nelluso dellantiaggregante
clopidogrel, soggetto alla nota aifa 9/bis. I medici avrebbero
prescritto il farmaco a carico del servizio sanitario regionale
in assenza del relativo PT e indicando falsamente sulle ricette
la sigla che consente la dispensazione gratuita del farmaco
agli assistiti secondo le limitazioni della nota AIFA (sindromi
coronariche acute senza innalzamento del tratto ST - angina
instabile o infarto del miocardio senza onda Q - in associazione
con ASA a basse dosi). Bisogna precisare che il clopidogrel
per il suo profilo clinico e le limitazioni dellAIFA è
una molecola prescritta quasi esclusivamente a livello ospedaliero
dopo eventi acuti o rivascolarizzazioni miocardiche. Raramente,
al di fuori di queste indicazioni, vi è la necessità
sul territorio di ricorrere a questo farmaco, che lazienda
stessa ha posizionato prevalentemente a livello
ospedaliero e specialistico. Partendo da queste premesse due
sono le possibili spiegazioni della vicenda umbra. I medici
di famiglia potrebbero aver prescritto di propria iniziativa
il prodotto in pazienti che non rientravano nelle caratteristiche
della nota AIFA, commettendo quindi un abuso prescrittivo. Oppure
potrebbero aver coperto con la falsa indicazione
del PT i pazienti cardiopatici dimessi dallospedale che
rientravano nella nota, ma erano privi del relativo documento.
Non è infrequente infatti che si verifichino da parte
del prescittore ospedaliero dimenticanze di questo
genere che mettono in difficoltà sia il generalista sia
il paziente. Può quindi darsi che il medico curante,
per venire incontro al proprio assistito, abbia come si suol
dire chiuso un occhio sulla mancanza del PT al fine
di semplificare liter burocratico a cui deve sottostare
la prescrizione. Non mancano nella pratica quotidiana i disguidi
nella gestione del PT, come il mancato recapito dello stesso
al servizio farmaceutico, la prescrizione oltre la scadenza,
la vigilanza sulle indicazioni, le procedure burocratiche per
il rinnovo, ecc.. Eppure vi sarebbe un modo semplice per superare
questi problemi e prevenire, nel contempo, spiacevoli strascichi
giudiziari come quelli in cui sono incappati i colleghi umbri.
Basterebbe introdurre lobbligo di allegare la fotocopia
del PT alla ricetta del medico di famiglia ai fini della rimborsabilità
del prodotto alla farmacia, procedura già in atto da
tempo in Sicilia. In questo modo lASL potrebbe avere il
polso delle prescrizioni di secondo livello e, grazie alla vigilanza
del farmacista, verrebbero rispettate le scadenze e gli altri
vincoli alla rimborsabilità del prodotto.