M.D. numero 33, 8 novembre 2006

Prospettive
Le giornate della medicina generale
di Roberto Carlo Rossi e Stefano Nobili, Medici di medicina generale, Snami Milano

Un appuntamento targato Snami per confrontarsi sul profilo della medicina di famiglia europea e di chi la esercita con la finalità di pervenire a una definizione condivisa dell’identikit del Mmg italiano e di che cosa fa

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roppe volte ci siamo sentiti dire che il medico di medicina generale è solo un passacarte, fa solo ricette e, al massimo, fa un po’ di counselling. D’altra parte, quando si parla di un cardiologo o di un oculista, tutti sanno di che parti del corpo e di che malattie si occupano, ma pochi comprendono di primo acchito che il Mmg si occupa del malato, della sua famiglia e perfino delle persone sane quando fa prevenzione o educazione sanitaria. Occorre poi sfatare altri luoghi comuni in relazione a presunte aree di intervento della medicina generale (MG) che non sono di sua pertinenza. Per esempio l’area dei cosiddetti “codici bianchi” che parte pubblica e organizzazioni di difesa degli interessi dei cittadini-utenti vorrebbero assegnare alla medicina di famiglia.
In Europa e nel mondo, noti enti scientifici (Wonca ed Euract) hanno messo a punto lunghe e puntuali definizioni di medicina generale. Ma tali definizioni, ancorché formulate per dare dignità alla MG europea (come confermato da Euract) vanno poi necessariamente modulate alle situazioni specifiche dei singoli Paesi e devono tenere conto delle singole realtà, altamente variabili nel contesto internazionale, mentre le definizioni sopra citate rispecchiano le realtà principalmente del mondo anglosassone.

La necessità di un confronto


Anche i testi che abbiamo a disposizione in Italia solo in pochissimi casi si occupano della MG come noi da sempre la intendiamo e cioè come un tipo di medicina che pone al centro della sua sfera di osservazione il paziente e tutto il suo entourage familiare e sociale. Da qui la necessità di un confronto che è alla base del meeting organizzato da Snami “Le giornate della Medicina Generale” (Como, 10 e 11 novembre 2006, presso il Centro Congressi Palace Hotel).
Tenendo poi presente che il lavoro del medico di famiglia, come quello di qualsiasi altro professionista, ha delle costanti che sono uguali da quattromila anni a questa parte, ma ha anche delle caratteristiche che si evolvono nel tempo, la definizione di Mmg che sarà prodotta da questo convegno dovrà essere aggiornata di continuo ed è intento di Snami, infatti, ripetere periodicamente questo evento. Nelle “Giornate” di Como saranno coinvolti relatori provenienti da diverse aree del mondo medico, senza trascurare i colleghi provenienti da altre nazioni europee. L’intervento dei relatori sarà di fondamento per la costruzione della definizione di chi è e di che cosa fa il medico di medicina generale italiano.

Per un ACN a misura di Mmg


Ma perché un sindacato si fa promotore di qualcosa di strettamente “scientifico”, più di pertinenza appunto di una società scientifica? Per il semplice motivo che, stabiliti i compiti del Mmg con la discussione che sortirà dal meeting, essi potranno essere posti sul tavolo della contrattazione per l’ACN prossimo futuro.
Il mondo della medicina generale è in continua evoluzione - ribadisce PierGiuseppe Conti, presidente Snami. Non vogliamo però che il rapporto medico-paziente possa essere letto soltanto come un rapporto professionale con il cliente che ne contratta il prezzo diverso a secondo del risultato, come sembra ultimamente proposto in recenti normative”. “Nell’ambito della tecnologia - aggiunge Conti - il Mmg del futuro deve essere aperto ai vantaggi che i nuovi metodi di lavoro forniscono, ma partendo sempre da una premessa imprescindibile: che la medicina non deve perdere la sua connotazione di “arte” e il medico non deve modificare il suo approccio nell’agire sempre in scienza e coscienza. La tecnologia è benvenuta quando rimane un mezzo nella cura e non un fine”.
Nel convegno di Como si parlerà anche del ruolo del Mmg nei confronti delle altre figure professionali sanitarie. “L’apertura al nuovo - commenta il leader Snami - dovrà costituirsi anche nei rapporti tra medici (Mmg e specialisti) e nelle relazioni interprofessionali. Il Mmg non può perdere l’occasione di mantenere il suo precipuo ruolo di leader nell’educazione alla salute e nel counselling riguardante prevenzione e insegnamento di stili di vita più sani. Il medico di famiglia dovrà inoltre saper modulare le nuove richieste del paziente-utente-cliente nei confronti delle richieste di risparmio della parte pubblica. In un futuro non sappiamo quanto prossimo le aggregazioni tra medici saranno sempre più richieste e obbligate: non si deve dimenticare però che a oggi il Mmg è un libero professionista che può decidere perfettamente di lavorare da solo. Questa non è però la volontà di esponenti ministeriali o regionali che vogliono integrare medici e altre figure sanitarie, in gruppi e aggregazioni, sempre nel cosiddetto interesse del cittadino. Il rapporto di fiducia in MG, perché sia realmente utile, deve essere medico-paziente e non medico-struttura. Occorre perciò che sia mantenuto il rapporto personale duale tra sanitario e assistito, punto insostituibile di ogni visione della medicina generale moderna”.