M.D. numero 34, 15 novembre 2006

Editoriale
La serrata di Farmindustria


Farmindustria ha detto stop alla sponsorizzazione di viaggi e soggiorni per la formazione dei medici italiani. La Federazione degli industriali del farmaco ha dichiarato le sponsorizzazioni “temporaneamente sospese” di fronte ai tagli dei prezzi dei farmaci da 2 miliardi di euro decretati dalla Finanziaria 2007 e dall’Aifa, ennesimo provvedimento di controllo di spesa in pochi anni.
Una misura che secondo le imprese annulla il “vantaggio del cuneo fiscale”, calcolato per il settore in 50milioni di euro. I benefici del cuneo, hanno spiegato le aziende, si esauriranno entro il 20 gennaio 2007, mentre i costi peseranno fino al 31 dicembre. Per questo si stringono i cordoni della borsa su tante voci di spesa: si chiedono ammortizzatori sociali per 10mila lavoratori e si cancellano investimenti già programmati per 2 miliardi di euro in tre anni. L’iniziativa, infine, ha avuto un “via libera”, decisamente autorevole, nella figura dell’Autorità Antitrust e quindi sembra presa senza ulteriori necessità di verifica.
È un fatto che l’Educazione continua in medicina fino ad oggi sia stata finanziata quasi per intero dall’industria farmaceutica e che questo passo indietro rappresenti uno stop per tutto il settore.
È un altro fatto che da gennaio a ottobre sono stati svolti 16.295 convegni finanziati dalle farmaceutiche: 13.844 per una spesa fino a 25.822 euro, 1.915 che hanno chiesto investimenti superiori, 536 addirittura all’estero.
Nel 2005 erano stati registrati 12.458 convegni sotto i 25.822 euro. Ciò non toglie che l’organizzazione dei convegni medici è per il nostro Paese un settore produttivo e che a seguito di questi tagli si temono contraccolpi su altre migliaia di posti di lavoro.
Tra i primi soggetti a reagire all’annuncio c’è stata proprio la Fism, Federazione delle Società Medico Scientifiche, che si è chiesta come continuare a fare formazione continua.
La Fism “vivamente preoccupata” ha richiesto un incontro con Farmindustria per “parlare di questa decisione in maniera concertata”. Farmindustria ha fatto comunque sapere di volere “lavorare con i medici per trovare soluzioni concordate” e che la misura annunciata è “provvisoria”.
Il sindacato di maggioranza degli ospedalieri, per bocca del suo segretario Carlo Lusenti, fa invece la voce grossa: la formazione continua dei medici è capace di andare avanti anche senza le sponsorizzazioni delle aziende, afferma. Gli ha fatto eco Massimo Cozza della Cgil, ricordando che in ogni caso l’attuale sistema Ecm “scadeva” a fine anno ed era già in agenda un cambio di marcia.
È chiaro anche dallo schieramento delle forze in campo che sono i Mmg a rischiare di più, a guardare al prossimo anno con paura rispetto alla propria “raccolta crediti”. Niente soldi, niente convegni, niente punti Ecm. A questo punto il Governo batta un colpo e destinino parte delle risorse recuperate dalle aziende per finanziare un’Ecm pubblica per tutti con risorse adeguate. Non erano i Mmg i pilastri del nuovo Ssn? È arrivato il momento di cominciare a dimostrarlo.