M.D. numero 38, 13 dicembre 2006

Editoriale
I medici di famiglia e l’anno che verrà


La primavera del 2007 dovrebbe regalare alla categoria dei medici di famiglia la prima Conferenza nazionale delle Cure Primarie. Mai nessun anno come la fine del 2006 ha puntato i riflettori sul mestiere di Mmg. Secondo quanto più volte ribadito dall’esecutivo in tutte le sedi, il medico di famiglia resta il centro attorno al quale bisogna articolare questo nuovo spazio di tutela e assistenza sanitaria.
In primis perché il rapporto di fiducia medico-cittadino è fondamentale. E poi perché già oggi lo studio del Mmg, dove già in alcuni casi sono maturate esperienze di associazione e ampliamento dell’offerta di servizi al suo interno, rappresenta un cardine e un punto di riferimento cruciale per i territori. L’esecutivo conta di far compiere alla categoria un “balzo definitivo” verso un’altra concezione della medicina del territorio. Per questo serve, sempre secondo il Governo, anche un nuovo impegno nella formazione del medico di famiglia, riscoprendo la sua specificità nei percorsi di livello universitario e nelle altre iniziative di aggiornamento, dove bisognerà far sì che le nuove dinamiche della medicina di famiglia diventino protagoniste, “sia come materia specifica che come docenza da affidare a chi ha vera esperienza sul campo”.
La tabella di marcia istituzionale prevede che Governo e Regioni definiscano, entro la fine di quest’anno, le linee di indirizzo per realizzare la continuità assistenziale dall’ospedale al domicilio del paziente. L’obiettivo è promuovere ulteriori forme e modalità di erogazione delle cure primarie, per favorire l’assistenza domiciliare, come previsto dal Patto per la Salute fra Governo e Regioni. Ma fino ad ora ancora non si è mai riunita la Commissione tra Governo e professioni che dovrebbe studiarla e realizzarla. Ed esperti come quelli che si sono spesi per far decollare nel nostro Paese le forme innovative come gli Ospedali di Comunità, o le forme associative, cooperative, societarie della medicina di famiglia, ancora non sono stati coinvolti. Chi scriverà le nuove regole? Chi raccoglierà e saprà tradurre le esperienze del territorio e rappresentarle nei nuovi schemi istituzionali?
Lanciamo una proposta: che i ministri che si esercitano nelle materie sanitarie, dal dicastero specifico della Salute a quello dell’Economia, vivano almeno una settimana da Mmg prima di emettere il prossimo provvedimento in materia.