M.D. numero 2, 31 gennaio 2007

Il caso
Spesa farmaceutica: la scelta della Puglia
di Giovanni Di Dio, Medico di medicina generale, Taranto, AIMEF

Le notizie di interventi repressivi per il controllo della spesa farmaceutica come quelle che giungono da Campania e Lombardia, oltre a inasprire i già delicati rapporti tra istituzioni e medici di famiglia, pongono in rilievo alcune scelte regionali in materia di controllo della spesa relativa ai farmaci. In particolare fa eco il provvedimento messo a punto dalla Regione Puglia che, assieme a Campania, Lazio e Sicilia, si annovera tra le Regioni nel mirino del dicastero dell’Economia per aver sforato le previsioni di spesa inerenti l’anno 2005. Con la legge regionale n. 39 del 28.12. 2006, la Puglia infatti rende ancor più “arzigogolate” le Note Aifa 1, 48, 13 creando ulteriori problemi burocratrici e professionali nel già difficile rapporto tra Mmg e assistiti

La Regione Puglia con l’art. 12 (Interventi in materia di assistenza farmaceutica) della legge regionale n. 39 del 28.12. 2006: “Norme relative all’esercizio provvisorio del bilancio di previsione per l’anno finanziario 2007” ha messo a punto alcune direttive per contenere la spesa farmaceutica.
Ancora una volta, però, un tale provvedimento legislativo, che condiziona significativamente la vita professionale del medico e causa un inasprimento del conflitto nel rapporto fra medico e paziente, non si è avvalso del parere delle Società scientifiche della medicina di famiglia.
Nello specifico, la delibera prevede il contenimento o razionalizzazione della spesa per tre particolari classi terapeutiche:
1. Inibitori della pompa protonica (farmaci compresi nella categoria ATC A02BC).
2. Inibitori della HMG-CoA reduttasi (farmaci compresi nella categoria ATC C10AA).
3. Antidepressivi inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e atipici (farmaci compresi nella categoria ATC N06AB e N06AX).

Inibitori della pompa protonica


La delibera regionale obbliga il Mmg e il pediatra di libera scelta, in ottemperanza ai criteri di appropriatezza della EBM e in osservanza delle Note AIFA 1 e 48, a prescrivere inibitori della pompa protonica (IPP) il cui costo per dose definita giornaliera (DDD) riferito al prezzo al pubblico non sia superiore al prezzo minimo di riferimento calcolato in euro 0,90.
“In particolare, per la Nota 1 devono essere prescritti solo il misoprostolo e gli inibitori di pompa protonica a dosaggio pieno con costo entro euro 0,90 di dose definita giornaliera”.
Il medico può prescrivere una molecola di costo superiore alla DDD di 0,90 euro nel caso di intolleranza, insufficiente risposta clinica o possibile interazione farmacologica con l’obbligo di riportare la causa sulla scheda sanitaria del paziente.
In caso di prescrizione di farmaci il cui prezzo supera quello di riferimento, il cittadino è tenuto a pagare la differenza tra il prezzo di riferimento e quello del farmaco dispensato se il medico riporta sulla ricetta la specifica Nota regionale 1/48 preceduta dal numero zero.
Il cittadino non è tenuto a pagare alcuna differenza di prezzo se il medico riporta sulla ricetta la specifica nota regionale 1/48 preceduta dal numero uno. I medici ospedalieri e gli specialisti ambulatoriali esterni e interni che ritengono di prescrivere IPP di prezzo superiore a quello di riferimento devono compilare il Piano terapeutico, su modello predisposto dalla Regione.
I medici della continuità assistenziale possono prescrivere solo le molecole dal prezzo sino a 0,90.
La Asl deve effettuare controlli a campione su almeno il 30% delle prescrizioni mensili riportanti la nota di deroga. Vista la complessità delle indicazioni, la Regione ha provveduto a chiarirne ulteriormente le modalità con un protocollo regionale avente per oggetto per l’appunto: “modalità prescrittive per gli inibitori di pompa protonica”.

Statine


Per la prescrizione degli inibitori della HMG CoA reduttasi è obiettivo dei medici pervenire, per tale gruppo terapeutico, a un livello prescrittivo che realizzi una spesa media per DDD inferiore a euro 1,00. I medici devono attenersi “pedissequamente” alle indicazioni previste dalla Nota AIFA 13, ponendo particolare attenzione alla carta del rischio cardiovascolare, nonché all’invio del paziente presso i Centri di riferimento, individuati dalla Regione, per l’individuazione delle diagnosi di dislipidemie familiari. Il servizio farmaceutico territoriale deve collaborare con i medici per la verifica dell’aderenza terapeutica, considerando due aspetti principali: la durata del trattamento e la continuità della terapia.
I direttori generali delle Asl devono verificare mensilmente l’obiettivo economico assegnato.

Antidepressivi


Per quanto concerne gli antidepressivi inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e atipici, l’obiettivo è pervenire a un livello prescrittivo che realizzi una spesa media per dose definita giornaliera inferiore a euro 0,50.
Oltre a contenere provvedimenti che obbligano a ridurre la spesa farmaceutica, la legge 39 prevede interventi di formazione per i medici e di informazione per i cittadini.
L’aspettativa è che tali iniziative possano nascere dalla collaborazione fra i responsabili della sanità pugliese e le Società scientifiche della medicina di famiglia.


E la Regione dà i numeri

Non bastavano i numeri delle Note Aifa, ora ci sono quelli nuovi di zecca decisi dalle Giunte regionali con gli assessori alla sanità impegnati a rispettare i conti e a non sforare cifre e percentuali. I primi in assoluto sono quelli “made in Puglia”. Quali numeri? 101 e 148.
Cosa significano? A dare chiarimenti è un protocollo regionale (Prot n. 24/35/ATP/3) redatto ad hoc e inviato il 2 gennaio ai diretti interessati (Asl, OMCeO, sindacati ecc.): il numero 101 sta a significare che per i farmaci della categoria riportati in quella ricetta il cittadino non dovrà pagare alcuna differenza tra il prezzo di riferimento, il più basso in DDD, e quello della specialità in questione. Così, per il numero 148. Insomma, l’assessore regionale Alberto Tedesco si è inventato una sorta di “gioco di prestigio”. Il Mmg scrive 001 e 048 nel riquadro della ricetta dedicato alle note Aifa? Allora, il paziente pagherà la citata differenza. E non vale nessuna esenzione di qualsiasi tipo.
Il Mmg scrive 101 o 148? Il paziente non pagherà nulla. Ovviamente, il derelitto medico di medicina generale che si trova ad operare a Bari o Brindisi, prima di sostituire quello 0 con il fatidico 1 deve rispettare i dettami della delibera regionale che recita: “Il medico può prescrivere una molecola di costo superiore alla DDD solo nel caso di intolleranza, insufficiente risposta clinica o possibile interazione farmacologica, ulcera associata a Helicobacter pylori, con l’obbligo di riportare la causa sulla scheda sanitaria del paziente”. E si tratta di situazioni cliniche così difficili che sono stati previsti (addirittura!) corsi di formazione per i prescrittori.
Gli specialisti ambulatoriali dei distretti e ospedalieri, dal canto loro, se vorranno prescrivere un inibitore di pompa protonica dal prezzo superiore a quello di riferimento, dovranno redigere un apposito piano terapeutico.
Previsti, ovviamente, controlli. Li farà la Guardia di Finanza?
Ma questa decisione serve a garantire la salute dei pugliesi oppure è correlata ai dettami dell’appropriatezza prescrittiva?
Purtroppo, no. è stata dettata esclusivamente da motivi di “cassa”, cioè ragionieristici.
Non fa nulla che tra Mmg e pazienti, soprattutto nei primi giorni di applicazione della delibera, in vigore dall’8 gennaio scorso, le incomprensioni si siano moltiplicate. Tanto che la segreteria regionale della Fimmg ha redatto un “Avviso agli assistiti” in cui si spiegano “le nuove norme volute dalla Regione per il pagamento dei farmaci inibitori di pompa protonica per la cura delle malattie gastroesofagee, come ulcere gastriche, esofagiti oppure per la gastropotezione da antiinfiammatori”.
Nell’avviso, altresì, in corsivo è riportato: “La Fimmg Puglia, preso atto che tali provvedimenti (compresi quelli adottati dal 1 gennaio dal Governo nazionale, ndr), hanno come obiettivo quello di produrre un taglio alla spesa sanitaria, ritiene che i frutti di questa manovra, con analogo atto di responsabilità, debbano essere reinvestiti nelle sanità del territorio per maggiori e migliori servizi per i cittadini pugliesi e per una maggiore qualificazione delle cure primarie. I medici di famiglia aderenti alla Fimmg, responsabilmente, ritengono che bisogna sostenere in ogni maniera il Ssn che garantisce a tutti, con un meccanismo di solidarietà, il diritto alla salute. Nel contempo, esprimono una forte preoccupazione in quanto questi provvedimenti, pur di ridurre la spesa sanitaria, non si curano di mettere a rischio la libertà di cura del pazienteno e l’autonomia professionale del medico”. Autonomia professionale, nel caso, già limitata dalle Note Aifa.
Cosa aggiungere di più? Che il cittadino pugliese con malattie gastrointestinali non è uguale a quello campano o lombardo o veneto. Intanto, dopo il 101 e il 148, non è escluso l’arrivo di nuovi numeri estratti su tutte le ruote regionali. Nel mirino ci sono la prescrizione di statine e di antipertensivi (sartani). In onore di sua maestà il risparmio. Chi sarà il prossimo?