M.D. 
                  numero 3, 7 febbraio 2007
                   
                Il 
                  caso 
                  Medici in rivolta contro le delibere sui farmaci
                  di Rebecca Lamini
                  
                  Il segretario della Fimmg, Giacomo Milillo, in una lettera 
                  aperta agli assessori regionali alla Sanità ha ribadito 
                  il no secco dei Mmg ai provvedimenti introdotti in alcune Regioni 
                  per ridurre la spesa farmaceutica. Un atto dovuto soprattutto 
                  dopo lincalzante polemica che ha visto protagonisti della 
                  cronaca i rappresentanti Fimmg della Liguria, i quali si sono 
                  opposti alla delibera regionale secondo cui la spesa sostenuta 
                  dal Ssr per gli inibitori di pompa protonica è limitata 
                  al costo del farmaco equivalente disponibile in tale categoria 
                  terapeutica (in pratica il solo lansoprazolo). La stessa delibera 
                  precisa che nel corso del 2007 saranno adottati analoghi meccanismi 
                  di limitazione del rimborso per altri farmaci ad alto impatto 
                  prescrittivo (statine, alfa-bloccanti, SSRI) che disporanno 
                  di molecole a brevetto scaduto
                  
                  Lo 
                  scorso anno in Liguria per gli inibitori di pompa protonica 
                  si sono spesi 42 milioni di euro e la Regione ha calcolato che 
                  ladozione dei generici comporterà un risparmio 
                  di 16 milioni di euro, pari a ben il 38%. È questo il 
                  motivo che induce lassessore ligure alla salute, Claudio 
                  Montaldo, a difendere la delibera contestata dalla Fimmg perché 
                  parte integrante di quegli adempimenti che porteranno a contenere 
                  la spesa farmaceutica e a garantire lassistenza. 
                  Motivazioni che, però, non convincono i rappresentanti 
                  Fimmg, a partire dal suo segretario nazionale che nella lettera 
                  aperta agli assessori regionali alla sanità scrive: Come 
                  rappresentate della più grande associazione della medicina 
                  generale italiana sento il dovere di maniferstarvi il sentimento 
                  di profonda offesa determinato nella categoria da provvedimenti 
                  recentemente introdotti in alcune Regioni italiane, orientati 
                  alla riduzione della spesa farmaceutica attraverso inaccettabili 
                  limitazioni della libertà prescrittiva del medico. In 
                  essi i medici intravedono un profondo disprezzo per il loro 
                  lavoro e per limpegno da loro stessi quotidianamente profuso 
                  nellinteresse dei cittadini. Il farmaco generico, importante 
                  strumento per un uso appropriato delle risorse se correttamente 
                  usato, viene imposto come prodotto di massa scelto a priori 
                  dal legislatore regionale. E tale imposizione è solo 
                  mitigata dalla possibilità per il singolo professionista, 
                  attraverso lattivazione di nuovi e frustranti percorsi 
                  burocratici, di prescrivere farmaci sulla base di motivazioni 
                  squisitamente cliniche, peraltro già previste dalla normativa 
                  AIFA vigente. Lusinghe e minacce, procedure e soluzioni che 
                  vanno a configurarsi come un vero e proprio comparaggio di Stato, 
                  per condizionare il comportamento prescrittivo del medico e 
                  orientarlo al semplice risparmio. E ciò nonostante sia 
                  di pubblico dominio che la spesa farmaceutica italiana è 
                  fra le più basse dEuropa . 
                  I provvedimenti inutili e oltraggiosi verso i medici di 
                  famiglia, che alcune Regioni hanno adottato o stanno per adottare 
                  - sottolinea nella missiva Milillo - mettono a rischio la nostra 
                  disponibilità. Abbiamo affidato a un gruppo di legali 
                  il compito di valutare la legittimità di questi provvedimenti. 
                  Sarà nostra cura indicare ai cittadini i responsabili 
                  di tali atti. Intanto chiediamo alle Regioni di riflettere sugli 
                  effetti devastanti che queste decisioni potranno produrre nel 
                  Paese, introducendo di fatto, con diritti del cittadino e dei 
                  professionisti sostanzialmente diversi in ogni regione, una 
                  deriva neo-devolutiva paradossalmente sostenuta da coloro che 
                  più lhanno avversata. Riteniamo indispensabile 
                  e urgente un incontro nelle sedi istituzionali per approfondire 
                  direttamente questi temi.
                  
                  Le contromisure dei Mmg liguri
                  
                  Lintersindacale medica ligure comunque ha chiesto allistituzione 
                  locale di allargare le deroghe alla prescrizione delle altre 
                  molecole, in modo da consentire la continuità prescrittiva 
                  per particolari condizioni cliniche, semplificando liter 
                  burocratico e favorendo lautocertificazione da parte del 
                  paziente, come deterrente per eventuali controversie medico 
                  legali. Le contromisure dei Mmg liguri non finiscono qui: Continueremo 
                  a consigliare i farmaci giusti in scienza e coscienza, spiegando 
                  ai pazienti cosa accade e cosa sta facendo la Regione. Per questo 
                  faremo stampare manifesti informativi. Una cosa lhanno 
                  comunque ottenuta: è al lavoro in Regione una commissione 
                  mista per vedere se la delibera può essere modificata. 
                  I medici hanno incassato anche la disponibilità dellassessorato 
                  per ragionare, ma solo in futuro, sul prontuario farmaceutico 
                  regionale.
                  Nel frattempo è scesa in campo anche Assogenerici che 
                  in una nota prende le distanze dalle contestazioni dei medici 
                  liguri.