M.D. numero 3, 7 febbraio 2007

Terapia
Protezione cardiaca con perindopril:le evidenze dai grandi trial clinici


Nuova indicazione per perindopril nella coronaropatia stabile, per ridurre il rischio di eventi cardiaci in pazienti con anamnesi di infarto miocardico e/o rivascolarizzazione

Il ruolo chiave del sistema renina-angiotensina, non solo nella regolazione della pressione arteriosa, ma anche nella modulazione dei meccanismi alla base delle alterazioni che conducono allo sviluppo delle più frequenti patologie cardiovascolari, è noto da qualche tempo.
In particolare, nell’arco di venti anni di utilizzo, gli ACE-inibitori sono passati dall’uso nell’ipertensione arteriosa e nello scompenso cardiaco a farmaci indispensabili nei pazienti con patologie cardiovascolari, grazie alle numerose evidenze dimostrate nei trial clinici che si sono susseguiti nel tempo.
Negli ultimi quattro anni, un ACE-inibitore, il perindopril, è stato al centro dell’attenzione negli appuntamenti scientifici più importanti in ambito cardiologico e dell’ipertensione arteriosa.
Oltre a una notevole efficacia nella diminuzione della pressione arteriosa, la molecola ha fornito importanti evidenze in termini di protezione cardiaca e cardiovascolare in quattro grandi trial, per un totale di oltre 34.000 pazienti a vario livello di rischio nelle patologie del continuum cardiovascolare, che hanno risposto a rilevanti quesiti irrisolti (figura 1).

  • Nello studio ASCOT-BPLA l’aggiunta di perindopril ad amlodipina in pazienti ipertesi con fattori di rischio cardiovascolare ha prevenuto l’infarto miocardico del 13% (p=0.046) e la mortalità cardiovascolare del 24% (p=0.001) in confronto a un trattamento già di per sé ritenuto efficace e cardioprotettivo come l’associazione betabloccante/diuretico (Lancet 2005; 366: 895-906).
  • Nello studio EUROPA perindopril, in aggiunta alla terapia standard, ha dimostrato benefici in tutti i pazienti coronaropatici indipendentemente dal livello di rischio iniziale riducendo morte cardiovascolare, infarto miocardico e arresto cardiaco del 20% (p=0.0003) (Lancet 2003; 362: 782-88).
  • Nello studio PREAMI perindopril ha ridotto il rischio di eventi e morbilità cardiaca del 38% (p<0.001) in pazienti anziani (>70 anni) post-infartuati con frazione d’eiezione preservata (Arch Inter Med 2006; 166: 659-66).
  • Nello studio PEP-CHF perindopril, dopo un anno di trattamento, ha ridotto le ospedalizzazioni per scompenso del 37% (p=0.033) in pazienti >70 anni con insufficienza cardiaca per disfunzione diastolica (Eur Heart J 2006; 27: 2338-45).

Caratteristiche peculiari

Due caratteristiche di perindopril possono contribuire, almeno in parte, a spiegare questi benefici nella protezione del cuore dei pazienti a rischio cardiovascolare, ipertesi e non:
n efficacia antipertensiva costante per tutte le 24 ore, che può garantire un controllo pressorio ottimale evitando gli sbalzi pressori;
n elevata lipofilia della molecola, che permette a perindopril di penetrare nel profondo della struttura delle arterie (grandi, piccole e coronarie) e del cuore agendo in modo diretto sui danni che l’ipertensione può provocare nel lungo termine (aterosclerosi, rimodellamento, ecc).
In conclusione, negli ultimi anni perindopril ha collezionato evidenze convincenti in vari tipi di pazienti con malattie cardiovascolari, dall’iperteso al coronaropatico o infartuato fino al paziente con insufficienza cardiaca.
Anche l’AIFA ha riconosciuto a questa molecola un ruolo importante nella protezione del cuore dei pazienti ipertesi e non, ratificando recentemente una nuova indicazione terapeutica, unica e specifica fra gli ACE-inibitori e fra gli antipertensivi, nella “coronaropatia stabile: per ridurre il rischio di eventi cardiaci in pazienti con anamnesi di infarto miocardico e/o rivascolarizzazione”.
Perindopril (Procaptan) presenta attualmente uno dei dossier clinici più completi nel trattamento delle patologie cardiovascolari e può essere annoverato a pieno titolo fra i farmaci di prima scelta in tutti i pazienti nei vari stadi della patologia cardiovascolare, a partire sicuramente dagli ipertesi.