M.D. 
                  numero 4, 
                  14 febbraio 2007 
                 
              Focus 
                on 
                 
                Fimmg: i primi passi dopo la svolta 
                di 
                Monica Di Sisto 
                 
              
                 
                  | Un 
                    doppio Congresso straordinario, convocato a Roma per dare 
                    corso alla road map sulla quale si era raggiunto un accordo 
                    a Villasimius, nellottobre scorso, tra gli allora candidati 
                    alla guida del sindacato, il segretario uscente Mario Falconi 
                    e Giacomo Milillo. Così la rinnovata Fimmg ha mosso 
                    i suoi primi passi affrontando due nodi organizzativi importanti, 
                    le proposte di modifica allo statuto e la rielezione dei vertici 
                    del sindacato, con lobiettivo di dar vita a una rifondazione 
                    della medicina generale italiana. | 
                 
               
              Il 
                Congresso straordinario della Fimmg si è aperto con un 
                colpo di scena: il presidente uscente Mario Stella, come previsto, 
                porta in assemblea le proposte di modifica allo statuto da lui 
                messe a punto insieme a un gruppo di lavoro interno, ma non cede 
                il suo seggio allex segretario Mario Falconi, come era stato 
                deciso a Villasimius. Stella si conferma a sorpresa presidente 
                grazie allindicazione della maggioranza dei delegati e ad 
                un beau geste di Falconi che fa un passo indietro, pur spiegando 
                a M.D. che non smetterà di occuparsi di Mmg e di diritto 
                alla salute e sempre da protagonista. 
                 
              
                 
                  | I 
                    cambiamenti salienti nello statuto del sindacato  | 
                 
                 
                   
                    Le cariche di Governo o di parlamentare a livello nazionale 
                    o regionale, nonché di Sindaco, gli incarichi di partito 
                    a livello nazionale e regionale, di funzionario o di consulente 
                    strutturato di Ministeri e della Pubblica Amministrazione 
                    e di Segretario Regionale della Fimmg, sono definite incompatibili 
                    con quella di membro dellEsecutivo.  
                     Il segretario generale nazionale non potrà essere 
                    eletto per più di due mandati quadriennali consecutivi 
                    e quindi non potrà rimanere in carica per più 
                    di otto anni. Ne viene confermata però, lesclusività 
                    della rappresentanza legale e giuridica del Sindacato, compresi 
                    tutti i settori che ne fanno parte. Dispone della firma sociale 
                    e rappresenta a tutti i livelli il sindacato. 
                     La Segreteria nazionale, composta in gran parte dai 
                    segretari regionali, assume un ruolo di maggior peso, con 
                    la prerogativa di elaborare la linea politica del sindacato 
                    e in particolare la piattaforma contrattuale, in aderenza 
                    agli indirizzi congressuali e del Consiglio Nazionale. Due 
                    organi, Consiglio e segreteria, che però ancorano saldamente 
                    la Fimmg al governo della professione. Fanno parte del Consiglio 
                    e della Segreteria nazionale, infatti, come membri di diritto, 
                    il Presidente o il vice presidente nazionale della Fnomceo 
                    e dellEnpam, se iscritti al sindacato. 
                     Il presidente, oltre ad essere garante dello Statuto, 
                    vigila sulla sua applicazione, partecipa a pieno titolo, con 
                    una funzione di garanzia, non solo al Consiglio nazionale, 
                    ma alla Segreteria nazionale e di settore, allEsecutivo 
                    generale nazionale e agli Esecutivi nazionali di settore. 
                    È anche membro della delegazione incaricata di trattare 
                    il rinnovo dellACN.  | 
                 
               
              Il 
                sindacato italiano con più Mmg iscritti punta a un bilanciamento 
                dei poteri e a un maggior riconoscimento di attribuzioni 
                sostanziali alla segreteria nazionale, per presentarsi più 
                compatti, ma senza perdere di incisività o rapidità 
                di azione, sia sul piano politico sia convenzionale. 
                La novità più rilevante nello statuto della Fimmg 
                è quella che vuole che non sia più il segretario 
                a nominare i componenti dellesecutivo, che per la prima 
                volta sono stati eletti a Roma direttamente dal Congresso allinterno 
                della lista presentata dal segretario nazionale. Questi, dunque, 
                non potrà, pertanto, sfiduciarli, come avveniva in passato. 
                Giacomo Milillo, un po maliziosamente, spiega che se lui 
                volesse percorrere una deriva cesarista oggi 
                ne sarebbe impedito dallo statuto, oppure qualcuno potrebbe impedirmelo. 
                Una garanzia necessaria, per lavorare in modo diverso, lascia 
                intendere Milillo, ma anche per affermare una discontinuità 
                rispetto al recente passato del sindacato. 
                 
                Milillo: nuova coesione  
                 
                La Fimmg, dunque, cambia le regole del gioco al suo interno, ma 
                il cambiamento - spiega il segretario Giacomo Milillo a M.D. - 
                ha preceduto la modifica dello statuto. Lo statuto è un 
                sistema di regole che dà garanzia che le attività 
                sindacali procedano in una certa direzione. In realtà, 
                molto dipende da come viene utilizzato. Milillo parla di 
                sé, di come dal momento in cui sono stato eletto 
                mi sono comportato come se avessi già un nuovo statuto, 
                coinvolgendo costantemente i componenti dellesecutivo in 
                tutti i ragionamenti, in tutte le scelte, non agendo di testa 
                mia, ma ragionando con altri prima di prendere alcune decisioni, 
                consultando la segreteria e lasciando che fosse essa ad assumere 
                alcuni provvedimenti.  
                La decisione di procedere uniti, insieme agli altri sindacati 
                e realtà professionali della medicina generale (MG), non 
                è legata alla ritrovata coesione, quanto a una scelta 
                politica obbligata per chi si trova di fronte a problemi che necessitano 
                di cambiamenti radicali, che non si possono imporre unilateralmente. 
                In questa situazione è necessario coinvolgere tutta la 
                categoria, anche i non iscritti al sindacato. Un processo che 
                prelude a grandi cambiamenti complessivi.  
                Il Congresso nazionale, nel ribadire ladesione a questo 
                progetto di rifondazione della MG, ha anche riaffermato 
                la necessità di concludere in tempi rapidissimi gli accordi 
                regionali mancanti e di affrontare subito dopo il rinnovo dellACN. 
                In questa direzione lavorerà la nuova Fimmg - dichiara 
                il segretario - per trovare i luoghi adatti a trattare senza farsi 
                gli sgambetti gli uni con gli altri. Tanto è vero che parlando 
                con gli assessori, o con il ministro che ha già fatto un 
                appello in questo senso, quello che emerge è che come segno 
                di reciproca fiducia, prima di cominciare le trattative sullACN, 
                dovremmo impegnarci a livello nazionale a una rapida definizione 
                degli accordi regionali ancora pendenti. Questo riattivando la 
                Sisac con un preciso mandato da parte degli assessori e una precisa 
                volontà da parte nostra.  
                La Fimmg, secondo Milillo, dopo il Congresso di Villasimius è 
                cresciuta in maturità politica. Mentre a Villasimius avevamo 
                tutti paura di eventuali scissioni e che il sindacato non potesse 
                reggere il confronto, questo congresso ha trovato una partecipazione 
                e degli animi più rilassati. Cè stata una 
                opposizione certo, ma alla fine del Congresso anche questa ala 
                mi ha assicurato la sua lealtà, pur nella diversità 
                delle idee. Una diversità su punti che devo 
                ancora capire - ironizza Milillo - visto che negli obiettivi finali 
                siamo abbastanza in linea. Tra breve il Consiglio nazionale dovrà 
                discutere come affrontare in particolare il tavolo tecnico sulla 
                continuità assistenziale in avvio presso il ministero della 
                Salute, come anche lACN e la rinnovata unità ci consente 
                di avere un credito rafforzato da parte del mondo politico. 
                 
                 
                 
              
                 
                  | Il 
                    nuovo esecutivo  | 
                 
                 
                  | Il 
                    61° Congresso nazionale straordinario della Fimmg, oltre 
                    alla conferma del presidente del sindacato, Mario Stella, 
                    e del segretario generale nazionale, Giacomo Milillo, ha proceduto 
                    allelezione degli altri membri dellEsecutivo. 
                    Sono in carica: Angelo Castaldo, Giuseppe Greco, Saverio La 
                    Bruzzo, Carmine Scavone e Mauro Ucci.  | 
                 
               
              Falconi: 
                dialogo e annuncialla prova dei fatti 
                 
                Lex segretario Mario Falconi, ridimensiona con M.D. la 
                portata dei cambiamenti statutari per la Fimmg: di novità 
                sostanziali non ce ne sono. Da parte mia ho operato, come avevo 
                promesso, affinché la Fimmg rimanesse il più unita 
                possibile. Anche la mia rinuncia alla presidenza, che più 
                che essere un valore aggiunto ho avuto limpressione potesse 
                dare problemi, va letta in questa direzione. Sulla ritrovata unità 
                sindacale sottolineo che sono stato io a chiedere nella scorsa 
                convenzione un tavolo unico per tutti, mentre prima cera 
                una trattativa differenziata sulla base della rappresentatività. 
                 
                È importante, secondo Falconi, che dal nuovo esercizio 
                non venga snaturata la posizione che abbiamo assunto di 
                difesa del Ssn, della solidarietà e dellattenzione 
                per la popolazione più esposta. Il rischio che si vada 
                verso la privatizzazione della salute è sempre in agguato, 
                e continuerò, personalmente, a occuparmi di questo, in 
                una chiave ordinistica e previdenziale, ma anche con una nuova 
                iniziativa di politica sanitaria, non partitica, che annuncerò 
                a breve, mirata proprio alla fragilità.  
                Falconi ritiene di essere intervenuto nel Congresso Fimmg per 
                sanare una spaccatura che in parte ancora esiste, e che 
                chiede di vedere fatti oltre alle dichiarazioni. Anchio 
                come Milillo, quando fui eletto per la prima volta, più 
                di 10 anni fa, incassai una quota di astensioni, che poi si trasformarono 
                in consenso quando mi videro allopera. Ci sarebbero, 
                secondo Falconi tutte le condizioni perché oggi la 
                Fimmg abbia meno problemi di quattro mesi fa. Daltronde 
                le cambiali in bianco non si firmano a nessuno, perché 
                le dirigenze vanno giudicate su quello che producono a partire, 
                auspico, da un dibattito anche vivace in Fimmg su temi come il 
                governo clinico e un nuovo ruolo per i Mmg nel Ssn.  
                Falconi ricorda, però, che di questi temi si era occupato 
                anche lui chiedendo al ministro listituzione di un 
                dipartimento per le cure primarie, avendo attenzione che quella 
                della MG fosse una vera specializzazione. Novità di linea 
                politica non ne vedo, diciamo le stesse cose dai tempi di Boni 
                e Poggiolini. Rimane da capire se Regioni e Governo decideranno 
                davvero di investire sulla medicina territoriale mettendo in condizioni 
                i Mmg di essere più vicini ai più deboli. 
                Sulla battuta della deriva cesarista di Milillo, Falconi 
                ribatte: non si può negare che in Fimmg un trauma 
                comunque cè stato. Se qualcuno ritiene che io abbia 
                fatto Cesare, gli ricordo che è successo perché 
                qualcuno me lo ha fatto fare. Tutto quello che è passato 
                in Fimmg lho fatto con il consenso degli organi istituzionali 
                e anche dello stesso Giacomo Milillo, che è stato il mio 
                vice per 10 anni e non ha mai pubblicamente dissentito dalla mia 
                linea. Non ci dimentichiamo che durante la mia segreteria hanno, 
                per la prima volta, assunto un ruolo negoziale anche altri settori 
                della medicina del territorio come lemergenza e la continuità 
                assistenziale, oggi al centro del dibattito politico.  
                Se il dibattito orizzontale annunciato in Fimmg non ci sarà, 
                continua Falconi proprio per lannunciata volontà 
                di discontinuità, sarebbe un dramma. Auguro a questa dirigenza 
                il massimo del successo perché il loro è il nostro 
                successo, quello di noi Mmg che credono in questa professione. 
                Essa andrà valutata nel prossimo futuro, sulla base dei 
                fatti che realizzerà oltre le dichiarazioni, accreditandosi 
                come una vera leadership condivisa. 
                 
                 
                 
              
                 
                  | SMI: 
                    una segreteria nazionale per tutti i medici  | 
                 
                 
                  La 
                    nuova segreteria nazionale del Sindacato dei Medici Italiani 
                    vede rappresentati al suo interno tra vecchi e nuovi protagonisti, 
                    come in una sorta di Parlamentino professionale, 
                    un po tutte le categorie mediche, nellottica di 
                    quella rappresentanza complessiva che è stata il motore 
                    della nuova aggregazione.  
                    Presidente Giuseppe Del Barone, segr. naz. Salvo Calì. 
                     
                    Ernesto La Vecchia, tesoriere e responsabile organizzativo, 
                    Francesco Medici e Giuseppe Tortora, vice segretari. Nella 
                    segreteria troviamo invece Saverio Annunziata (Mmg), Antonio 
                    Barillà (medico di continuità assistenziale), 
                    Mario Canu (specialista ambulatoriale), Pietrino Forfori (Mmg), 
                    Cesare Gasparro (pediatra), Anna Lampugnani (medico di continuità 
                    assistenziale), Daniela Melchiorre (medico e ricercatrice 
                    universitaria), Pasquale Puzzonia (dirigente medico), Gianfranco 
                    Rivellini (dirigente medico), Enzo Scafuro (Mmg), Mirella 
                    Triozzi (medico 118), Cosimo Trovato, (specialista ambulatoriale), 
                    Maria Paola Volponi (Mmg), Emilio Iannelli (emergenza territoriale). | 
                 
               
              Sindacato 
                Medici Italiani: un¹idea pił moderna di salute 
                 
                Non è solo la Fimmg a essersi ritrovata a congresso nel 
                panorama sindacale della MG italiana. Anzi, nello stesso fine 
                settimana il Sindacato dei Medici Italiani (SMI) non ha dovuto 
                eleggere solamente la segreteria nazionale, ma cominciare a costruire, 
                sulle basi del consenso consolidatosi al suo interno degli scorsi 
                mesi, unidea di salute pubblica che tenesse insieme i punti 
                di vista delle diverse categorie mediche che in esso vengono unitariamente 
                rappresentate: dai Mmg agli ospedalieri, dalla continuità 
                assistenziale al 118, al mondo della ricerca. I lavori sono stati 
                aperti dal segretario Salvo Calì che, di fronte ai 150 
                consiglieri provenienti da tutta Italia, lha buttata subito 
                in politica: Abbiamo bisogno di invertire la rotta, di ribaltare 
                la chiave di interpretazione di anni di analisi socio-economiche 
                sulla sanità pubblica. Servono più risorse per la 
                sanità italiana perché questo settore non è 
                più una voce di spesa, ma un investimento per lo sviluppo 
                del Paese. Chiediamo, intanto, di metterci in linea con lEuropa 
                prevedendo un maggiore impegno economico per superare quello previsto 
                del 7% del Pil. Questa è la premessa necessaria. 
                 
                Il primo banco di prova sul quale si misurerà il reale 
                impegno istituzionale verso un servizio pubblico diverso lo offre 
                il confronto sulla bozza presentata dal ministero sulla modernizzazione 
                del Ssn, che è, sempre secondo il segretario SMI, la 
                pre-condizione per la riapertura delle trattative della dirigenza 
                e della medicina convenzionata. La società è talmente 
                cambiata che lattuale organizzazione dei servizi nel territorio 
                è inattuale. Bisogna modificarla, razionalizzarla e potenziarla. 
                I medici che vi operano, ora, con lattuale normativa e con 
                i mezzi e i soldi a disposizione, si trovano in una dura trincea, 
                armati solo della loro professionalità e della loro volontà, 
                con laggravio di uneccessiva burocratizzazione del 
                loro lavoro. La strada da seguire è unaltra: un dipartimento 
                unico delle cure primarie, laccesso unico alla professione, 
                la formazione universitaria specifica per la medicina generale. 
                Ma anche lincentivazione delle reti di assistenza e dellassociazionismo, 
                delle cure domiciliari e degli hospice. In questa 
                ottica - ha sottolineato Calì - la sinergia con lospedale 
                è strategica.  
                 
                Medici: protagonisti o capri espiatori? 
                 
                Di fronte alle vicende di cronaca che hanno riguardato strutture 
                sanitarie della Penisola, il presidente dello SMI Giuseppe Del 
                Barone ha suggerito, invece, la creazione di un osservatorio 
                sui casi di malpractice, per avere dati certi e per poter combattere 
                senza isterismi il fenomeno. È incredibile, secondo 
                Del Barone, come si scarichino sui medici tutte le colpe. 
                Siamo i capri espiatori di tutte le disfunzioni, le inefficienze, 
                gli sprechi, delle cattive gestioni fatte da altri. Mai nessuno 
                guarda con attenzione agli aspetti amministrativi delle aziende 
                sanitarie, alle gare di appalto, oppure alle responsabilità 
                politiche delle Regioni e dei Comuni. 
                Il danno che si sta facendo con questa politica di terrorismo 
                mediatico è immenso: i cittadini - ha denunciato 
                lex presidente dellOrdine dei Medici - perdono sempre 
                di più la fiducia in chi li cura e nel Ssn. Se, poi, pure 
                il ministero della Salute avvia un campagna di informazione in 
                cui la semplificazione malasanità = medico 
                viene assecondata, allora la situazione assume una enorme gravità. 
                I medici sono stanchi e anche spaventati: siamo messi alla 
                berlina e non riusciamo a lavorare con tranquillità, con 
                quella serenità che è precondizione per operare 
                bene. Nelle nostre mani cè la salute dei cittadini 
                e del Paese.  
                Si restituisca ai medici - ha sostenuto Del Barone - la responsabilità 
                delle decisioni nelle aziende, si respingano le ingerenze della 
                politica, si combattano gli sprechi, ma lasciando ai professionisti 
                la decisione sullappropriatezza delle cure e dei farmaci. 
                Non siamo burocrati, ma medici.  
                Il programma dello SMI, ribadito in un manifesto con le parole 
                dordine del sindacato, sarà attuabile a una sola 
                condizione, secondo i suoi stessi estensori: quella che i medici 
                ritrovino unità e protagonismo nel confronto con 
                la controparte politica.  
                Un fronte compatto - sottolinea il segretario Calì 
                - non soltanto sui principi, per attuare una vera inversione di 
                tendenza. 
                 
                 
                 
                  
              
              
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