M.D. numero 6, 28 febbraio 2007

Editoriale
Caro medico di famiglia ti scrivo…


Dopo tante sollecitazioni, le risposte private e informali hanno preso forma pubblica. Il ministro per la Salute Livia Turco ha preso carta e penna e ha scritto ai vertici Fimmg annunciando loro una decisione importante: quella di istituire una Commissione Ministeriale per le cure primarie e l’integrazione socio-sanitaria.
Scritto e fatto, la Commissione si è insediata il 13 febbraio.
Il ministro nella missiva ricorda di avere sottolineato, fin dall’inizio del suo mandato, quanto la richiesta di continuità della assistenza da parte dei cittadini nell’arco delle 24 ore, sette giorni su sette, rappresenti in questo momento una priorità assoluta. Il rapporto di fiducia tra cittadini e Ssn si basa essenzialmente sulla capacità
di esserci, e di esserci nel modo giusto, quando serve, sostiene Livia Turco. Ciò significa anche, come è ormai evidente, reinterpretare in chiave costruttiva e positiva alcune linee operative che hanno caratterizzato
gli interventi di razionalizzazione nelle diverse Regioni. In altre parole, costruire e garantire un’offerta adeguata di assistenza sul territorio, il più vicino possibile al domicilio, o al domicilio stesso. Non solo quella parte del percorso assistenziale che non ha più senso continuare a garantire attraverso le strutture ospedaliere, quindi, ma la vera e propria presa in carico. La costruzione di questo secondo pilastro dovrà basarsi, secondo Turco, prevalentemente, sulla capacità di assicurare risposte, in tempi brevi e certi, ai bisogni dei cittadini. Le linee strategiche di un Piano di azione per la promozione delle cure primarie e l’integrazione socio-sanitaria, ancora tutto da delineare, dovranno ispirarsi, secondo il ministro, innanzitutto alla capacità di dare ai cittadini un segnale evidente di discontinuità e di inversione di tendenza e saranno il primo banco di prova della costituenda Commissione. Costruire il sistema delle cure territoriali, o di prossimità, richiederà alcuni anni - ammette Turco - e investimenti significativi, “soprattutto sulle risorse umane e professionali”.
E richiederà anche l’individuazione di un percorso di condivisione attorno a quello che è stato annunciato dovrà essere un vero e proprio cambiamento di paradigma, in base al quale il territorio dovrà diventare il punto di riferimento effettivo per il cittadino, il luogo della fiducia e delle sicurezze, mentre l’ospedale dovrà trasformarsi sempre di più in un luogo al quale ci si rivolge eccezionalmente, per prestazioni che richiedono un livello di tecnologie, e di professionalità legate alla loro utilizzazione, che non possono che esistere in quel luogo.
Ma la parola chiave, a nostro avviso, non potrà che essere, alla vigilia auspicata dei rinnovi convenzionali, “risorse”. Quelle umane, di riflessione e di innovazione, i Mmg italiani le hanno già annunciate e spesso messe in campo, a partire da generali e truppe, per la prima volta insieme sotto le stesse insegne. Dal Governo (e dalle Regioni), si rimane in attesa di adeguate furerie e vettovaglie.