M.D. numero 21, 13 giugno 2007

Editoriale
La pletora medica sul viale del tramonto


Fino ad oggi ci siamo sempre occupati della pletora medica, ossia del timore che nei Paesi europei il numero dei medici fosse superiore alle necessità. In realtà si scopre il fatto che i medici cominciano a scarseggiare, e che l’assistenza a cittadini che progressivamente invecchiano diventerà sempre più strategica da portare a regime. L’allarme arriva dalla Francia, dove molte aree del Paese, in particolare quelle rurali, sono cominciate a essere ‘sotto-medicalizzate’: non hanno cioè i servizi standard presenti nel resto del territorio. Fenomeno che, in realtà, affligge cronicamente i Paesi più poveri, ma è un’assoluta novità per i Paesi del G8. Mancano, soprattutto, medici di famiglia: una carenza che tocca ben 3.461 Comuni, cioè circa il 10% dei 36 mila Comuni francesi.
Lo indica uno studio della confederazione dei sindacati medici d’Oltralpe, che, quasi a descrivere l’Italia, denuncia differenze nell’accesso alle cure, con notevoli disparità regionali, evidenziando in realtà che i Comuni ‘sotto-medicalizzati’ possono comunque contare su di una certa presenza di medici. Solo una popolazione che non supera i mille abitanti, divisa in diverse aree del paese, non ha medici di riferimento vicino casa,
ma comunque disponibili nel raggio di 10 chilometri. L’allarme, però, riguarda soprattutto il futuro. Nei prossimi 10 anni, secondo la ricerca dei sindacati medici francesi, i problemi aumenteranno: molti medici di famiglia, infatti, andranno in pensione senza avere un sufficiente ricambio generazionale. A complicare questo quadro si sommano l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle richieste di cure primarie. Un allarme che da qualche tempo comincia a circolare anche in Italia. Sì, perché l’invecchiamento della popolazione e l’aumento
di richieste di cure primarie interessano tutta l’Europa, non solo la Francia. Qualche mese fa anche la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici italiani ha lanciato l’allarme sulla carenza dei medici nel nostro Paese: nei prossimi dieci anni ce ne saranno sempre meno.
E buona parte dei camici bianchi andranno in pensione senza poter essere sostituiti. L’Italia può correre ai ripari? C’è chi, come il ministro della Salute Livia Turco, punta sull’assistenza sanitaria 24 ore su 24, nell’ottica di un’ottimizzazione del percorso del paziente tra cure primarie, erogate dal medico di famiglia, e continuità assistenziale. Questo, però, ci pare possibile solo se la proposta rappresenterà davvero un elemento di novità e di snellimento burocratico e non si tradurrà in altre forme di “ospedaletti”, che più di qualcuno teme si traducano in nuovi centri di costo che, come altri, operino senza indicatori di qualità ed efficacia. Insomma una sfida di qualificazione che non può essere vinta sulla testa o sulla pelle dei Mmg.
Il rinnovo della Convenzione, tuttavia, giace ancora disatteso.
Ci chiediamo, con appena un pizzico d’ironia: quanti Mmg andranno in pensione prima che venga siglato?