M.D.
numero 22, 20 giugno 2007
Riflettori
Snami: nuove cariche e nuova piattaforma
di Gianluca Bruttomesso
Intervista al neo presidente del sindacato Snami, Mauro
Martini, su tempi, modalità e strategie di attuazione
del programma che gli ha conferito da parte degli iscritti la
fiducia a guidare lassociazione di categoria in un momento
topico per la ripresa della contrattazione del nuovo Accordo
Collettivo Nazionale.
Sul
suo nome non cerano dubbi. Era lui, Mauro Martini, 53
anni, imolese, già tesoriere e presidente di Snami Lombardia,
il presidente in pectore del XXVI Congresso nazionale
Snami, svoltosi a Copanello di Stalettì, in provincia
di Catanzaro. Nonostante le due liste, la sua, Riscatto
medico, e lalternativa, Snami nuovo,
Martini, per un soffio (meglio, per suo esplicito rifiuto) non
è stato eletto per acclamazione. Dietro questo punto
fermo, però, si sono fermate le convergenze: le due liste
si sono fronteggiate fino alla fine: se da subito lo spoglio
delle schede vedeva primeggiare Riscatto medico,
sino allultimo voto non era certo che tutti gli
uomini del presidente entrassero nel comitato centrale.
Al termine, un sospiro di sollievo per la lista capeggiata
da Martini, che ha voluto nellesecutivo Francesco Pecora
vice-presidente; Roberto Carlo Rossi segretario; Pasquale Orlando
e Angelo Testa vice-segretari; Ildo Fania tesoriere; Stefano
Nobili addetto stampa. Un esecutivo che subito ha raccolto
i malumori espressi nellassise, proclamando lo stato di
agitazione, in vista di imminenti scioperi.
Presidente, dei vari punti del vostro
programma quali pensa di affrontare in veste primaria?
I punti che ho presentato hanno tutti la stessa importanza.
La mia preoccupazione non è quella di attuarli in un
dato tempo, ma di attuarli: non mi sono posto dei limiti temporali,
se non quello dei tre anni del mio mandato. Li affronterò
tutti in maniera unitaria, ma i tempi necessari per portarli
a termine probabilmente saranno diversi.
Può parlarcene discriminandoli
tra appartenenti ai diversi filoni di politica esterna
e interna?
Sicuramente, essendo un sindacato, e quindi unassociazione
che deve tutelare una categoria, il primo obiettivo è
quello di rivolgere verso lesterno la nostra attenzione.
Perciò, quando con il termine esterno sintendono
i rapporti con la parte pubblica, direi che in questo contesto
politico professionale era prioritario un incontro con il ministro
della Salute e le varie strutture, tra cui la Sisac, che sono
alla base della nostra contrattazione.
Il primo obiettivo è stato raggiunto, lincontro
richiesto con il ministro della Salute Livia Turco è
stato accolto e si è svolto in un clima cordiale e costruttivo.
Ho presentato i contenuti delle nostre istanze al ministro che
si è mostrato disponibile ad ascoltare le nostre proposte
sulla medicina generale che non necessita di una vera e propria
rifondazione, ma di una manutenzione ordinaria, anche attraverso
le nostre proposte sulla riorganizzazione della continuità
assistenziale nelle 24 ore. Ho anche chiesto al ministro date
certe per il rinnovo dellaccordo collettivo nazionale
e ho trovato ascolto attento e la promessa che ci sarà
tutto limpegno necessario per riunire al più presto
gli organismi ufficiali, ovvero Comitato di Settore e Sisac,
con una calendarizzazione precisa.
Non ho comunque tralasciato di esternare il malessere di tutti
i medici italiani per una situazione di grave incertezza che
pesa sul loro lavoro: laumento vertiginoso della burocrazia
soffoca il rapporto medico paziente. Ho chiesto che i medici
siano sempre interpellati prima di prendere decisioni sulle
politiche sanitarie. Ritengo prioritario anche un incontro con
gli altri sindacati, per individuare possibili mediazioni, ma
nel rispetto della propria dignità e del riconoscimento
della propria individualità.
Continuità
assistenziale nelle 24 ore: progetto allinsegna
dellefficienza e economicità |
Proposta
Snami, emersa nellassise di Copanello, è un
nuovo modello di servizio di Continuità assistenziale
H 24. Si tratta di Presidi di continuità assistenziale
territoriale diurna (Pcad), costituenti il nucleo centrale
di un Centro di salute organizzato per bacino
territoriale, in cui i medici di medicina generale continuerebbero
a esercitare nei loro studi. Le risorse sono costituite
dai medici del servizio di CA, con un aumento dellorario
settimanale da 24 a 38 ore. Il servizio di guardia medica
diurna in doppio o triplo turno per bacini territoriali
rispondenti
alle esigenze dei singoli territori assicurerebbe unalternativa
assistenziale al ricorso al Pronto soccorso per i codici
bianchi e una soluzione al problema del ticket, in tale
ambito un miglioramento degli esiti di alcuni importanti
processi assistenziali, una riduzione del rischio clinico
per la collettività, un miglioramento dei livelli
di customer satisfaction.
Secondo Alberto Mangiacavallo, segretario nazionale di Amica
(Associazione medici italiani di continuità assistenziale),
nonché responsabile regionale del settore CA Puglia
per Snami, tale progetto rappresenta una valida alternativa
alle Case della Salute, così come prospettate. Basti
pensare che dei due milioni e mezzo di euro necessari per
realizzare le Unità di Medicina Generale, circa un
terzo sarebbero sufficienti per dar vita alla CA
H24. |
Nel
programma della lista alternativa Snami nuovo ha
colto punti che potranno essere da lei sviluppati oppure li
rigetta del tutto?
Non li rigetto affatto e spero di non farlo nei tre anni
del mio mandato. Buona parte di quei punti sono condivisibili,
anche perché sono gli stessi del mio programma, intorno
ai quali già Snami si sta muovendo, per quanto riguarda
sia lesterno sia linterno. Certo, tra i due programmi
vi sono piccole differenze: come in tutte le associazioni, si
può pensare in maniera diversa lorganizzazione,
riguardo la strutturazione interna. Ma non è questo che
fa la differenza. Vi sono alcuni punti riguardanti la programmazione
di attività rivolte verso lesterno: mi riferisco
ad attività organizzative del nostro lavoro che possono
non trovare ununità. Dal momento che sono stato
eletto con una stracciante maggioranza, sicuramente una mediazione
con le loro proposte andrà fatta. Una riguarda la rappresentatività
della maggioranza e della minoranza, richiesta a più
voci. Io ho dichiarato nella presentazione del mio programma
che darò le indicazioni perché tutte le figure
apicali, dallesecutivo ai responsabili di settore e a
quelli delle varie attività interne del nostro sindacato
creino, laddove lo ritengano opportuno, dei collaboratori scegliendoli
in maniera autonoma e libera tra tutti gli iscritti. Motivo
per cui non posso pensare a una maggiore rappresentatività
nellattività sindacale. Secondo punto è
la necessità della presenza fattiva dellesecutivo
sul territorio per recepire tutte le esigenze, che purtroppo
si stanno verificando in questo periodo con la regionalizzazione,
quindi la differenziazione dellattività della medicina
generale e anche di quella ospedaliera, che non a caso io ho
definito medicine del territorio. Occorrerà prendere
atto di tutte queste diversità, regionali o provinciali,
per poterle risolvere assieme.