Editoriale
Aspettando che si passi dalle parole ai
fatti
La
parola dordine per il Ssn, visto naturalmente con gli
occhi del medico di famiglia, ora è regole certe.
I cittadini, come hanno avuto modo di sottolineare anche i leader
dei Mmg di recente, chiedono sempre maggiore attenzione ai grandi
temi di salute pubblica, come la gestione delle patologie
croniche. Chiedono innovazione, costi contenuti e capacità
di rispondere alla domanda di salute. Ma dalla parte pubblica,
al momento, tante enunciazioni condivisibili ma pochi segnali
concreti.
In occasione della presentazione del Decreto di Programmazione
Economica e Finanziaria (Dpef), il Governo, per bocca del ministro
Livia Turco, ha ribadito che le donne e gli uomini che ogni
giorno operano negli ospedali e nei servizi territoriali sono
il primo livello di assistenza da salvaguardare e valorizzare.
Certo, il patrimonio economico con il quale, se si vuole, questo
investimento per la salute si può rendere concreto, a
partire dal tanto atteso rinnovo delle convenzioni, ci sarebbe
pure: la legge Finanziaria 2007, infatti, ha stanziato 6 miliardi
di euro in più per i livelli essenziali di assistenza
e 2,6 miliardi in più per la riqualificazione e lammodernamento
degli ospedali e degli altri servizi sanitari. Ma il Governo
pensa anche ad altro per dare gambe al Ssn: i cittadini
devono contribuire direttamente alla spesa sanitaria, come in
molte Regioni e per alcune prestazioni già accade, altrimenti
il sistema non può tenere. Il Dpef conferma questo orientamento,
ma sottolinea
che la compartecipazione ha bisogno di una revisione per essere
improntato a una maggiore equità con riferimento alle
condizioni economiche delle famiglie. Per questo si intende
utilizzare lISEE, Indicatore
di Situazione Economica Equivalente, uno strumento che permette
di analizzare la situazione del reddito di colui che la richiede,
considerando la composizione del nucleo familiare per numero
e caratteristiche. Si tratta di uno strumento attraverso cui
rappresentare il benessere di una famiglia, consentendo anche
confronti fra le diverse famiglie, in base al quale il Governo
intende ridisegnare i livelli di compartecipazione. I cittadini
verranno, però, anche fatti partecipi della promozione
permanente della qualità del Ssn. Il loro gradimento
dei servizi verrà, infatti, monitorato e utilizzato come
parametro di verifica dellefficacia degli investimenti.
In attesa della pausa estiva della politica, e prima che i nuovi
indirizzi ricevano concretezza, ai Mmg non resta che aspettare
il tanto sospirato incontro con la Parte pubblica per la ripresa
delle trattative per il nuovo Acn. Lo stesso Dpef, intanto,
ha riconfermato che la medicina del territorio, lassociazionismo
avanzato tra medici e il ridisegno della rete della
MG sono priorità dellesecutivo per la qualificazione
dellassistenza ai cittadini. Ma quando si passerà
dalle parole ai fatti, è ancora tutto da chiarire.