M.D. numero 23, 27 giugno 2007

Editoriale
Aspettando che si passi dalle parole ai fatti


La parola d’ordine per il Ssn, visto naturalmente con gli occhi del medico di famiglia, ora è “regole certe”. I cittadini, come hanno avuto modo di sottolineare anche i leader dei Mmg di recente, chiedono sempre maggiore attenzione ai grandi temi di salute pubblica, come la gestione delle patologie croniche. Chiedono innovazione, costi contenuti e capacità di rispondere alla domanda di salute. Ma dalla parte pubblica, al momento, tante enunciazioni condivisibili ma pochi segnali concreti.
In occasione della presentazione del Decreto di Programmazione Economica e Finanziaria (Dpef), il Governo, per bocca del ministro Livia Turco, ha ribadito che le donne e gli uomini che ogni giorno operano negli ospedali e nei servizi territoriali “sono il primo livello di assistenza da salvaguardare e valorizzare”.
Certo, il patrimonio economico con il quale, se si vuole, questo investimento per la salute si può rendere concreto, a partire dal tanto atteso rinnovo delle convenzioni, ci sarebbe pure: la legge Finanziaria 2007, infatti, ha stanziato 6 miliardi di euro in più per i livelli essenziali di assistenza e 2,6 miliardi in più per la riqualificazione e l’ammodernamento degli ospedali e degli altri servizi sanitari. Ma il Governo pensa anche ad altro per ‘dare gambe’ al Ssn: i cittadini devono contribuire direttamente alla spesa sanitaria, come in molte Regioni e per alcune prestazioni già accade, altrimenti il sistema non può tenere. Il Dpef conferma questo orientamento, ma sottolinea
che la compartecipazione ha bisogno di una revisione per essere improntato a una maggiore equità con riferimento alle condizioni economiche delle famiglie. Per questo si intende utilizzare l’ISEE, Indicatore
di Situazione Economica Equivalente, uno strumento che permette di analizzare la situazione del reddito di colui che la richiede, considerando la composizione del nucleo familiare per numero e caratteristiche. Si tratta di uno strumento attraverso cui rappresentare il benessere di una famiglia, consentendo anche confronti fra le diverse famiglie, in base al quale il Governo intende ridisegnare i livelli di compartecipazione. I cittadini verranno, però, anche fatti partecipi della promozione permanente della qualità del Ssn. Il loro gradimento dei servizi verrà, infatti, monitorato e utilizzato come parametro di verifica dell’efficacia degli investimenti.
In attesa della pausa estiva della politica, e prima che i nuovi indirizzi ricevano concretezza, ai Mmg non resta che aspettare il tanto sospirato incontro con la Parte pubblica per la ripresa delle trattative per il nuovo Acn. Lo stesso Dpef, intanto, ha riconfermato che la medicina del territorio, l’associazionismo ‘avanzato’ tra medici e il ridisegno della rete della MG sono priorità dell’esecutivo per la qualificazione dell’assistenza ai cittadini. Ma quando si passerà dalle parole ai fatti, è ancora tutto da chiarire.